Parlamento Ue: Sassoli ricorda l’Olocausto. “È accaduto una volta. Può ancora accadere”

(Bruxelles) Durante la commemorazione dell’Olocausto, il presidente dell’Europarlamento Sassoli ha affermato nell’emiciclo di Bruxelles: “Ogni volta che leggiamo sul giornale notizie di violenze, sacrilegi, insulti noi dobbiamo considerare queste violenze, sacrilegi e insulti rivolti a ciascuno di noi. Sono attacchi all’Europa e ai valori che essa rappresenta e che incarnano le due malattie della nazione moderna che si propagano nel continente: da una parte la sacralizzazione delle frontiere e, dall’altra, la ricerca di un’identità pura e univoca – religiosa, etnica e culturale – che conduce inevitabilmente a costruire nemici. L’Europa al contrario si è formata e vogliamo continui a formarsi con le nostre diversità, con le nostre pluralità, con il pluralismo politico, religioso, culturale”. Ricordando poi i numerosi atti antisemiti che si propagano per l’Europa, il presidente ha affermato: “Non sono ragazzate i vandalismi compiuti nei cimiteri ebraici, gli assalti alle sinagoghe e ai luoghi di culto, le minacce a cui vengono sottoposte famiglie europee di religione ebraica o le forme di intolleranza che colpiscono le minoranze presenti negli Stati membri. Nei nostri Trattati tutto questo è scritto molto chiaramente e chiediamo alla Commissione europea e al Consiglio di adoperarsi perché ciò venga fatto rispettare. Noi abbiamo una responsabilità di fronte a questi pericoli. È accaduto una volta. Può ancora accadere”.
“La nostra coscienza deve essere anche vigile, capace cioè di capire, prevenire e intervenire ogni qualvolta si diffondono i semi del male assoluto”. “La Shoah, infatti, non sarebbe stata possibile senza la complicità e la viltà che esistevano allora in Europa. Di fronte a ciò è necessario ‘pensare se stesso come un altro’, come diceva il filosofo Paul Ricœur. L’altro è l’uomo scheletrico di Auschwitz, l’uomo che cammina di Alberto Giacometti, un uomo che si dirige verso un futuro che spera migliore. L’altro è anche lo straniero che desidera scrivere assieme a noi la storia dell’Europa”. E poco oltre: “Auschwitz è indicibile. Voglio però credere che la testimonianza di coloro i quali hanno visto l’indicibile riesca a muovere i nostri cuori e a ispirare l’etica delle nostre azioni, affinché ciò non avvenga mai più”.

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