Celibato sacerdotale: Bruni, “la posizione del Santo Padre è nota”
“La posizione del Santo Padre sul celibato è nota”. Ad affermarlo è stato Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, rispondendo alle domande dei giornalisti in merito al libro sul sacerdozio, in uscita il 15 gennaio in Francia, firmato a quattro mani dal Papa emerito Joseph Ratzinger e dal card. Robert Sarah, prefetto della Congregazione del Culto divino. “Nel corso della conversazione con i giornalisti al ritorno da Panama – ha ricordato il portavoce vaticano – Papa Francesco ha affermato: ‘Mi viene alla mente una frase di San Paolo VI: ‘Preferisco dare la vita prima di cambiare la legge del celibato’’. E aggiungeva: ‘Personalmente penso che il celibato sia un dono per la Chiesa. Io non sono d’accordo di permettere il celibato opzionale, no. Soltanto rimarrebbe qualche possibilità nelle località più remote – penso alla Isole del Pacifico… quando c’è necessità pastorale, lì, il pastore deve pensare ai fedeli’”. (pastorale, culturale, sociale ed ecologica). (clicca qui)
Libia: Conte dopo incontro con Erdogan, “l’Italia non può non recitare una parte” ma “non per il nostro bieco interesse”
“L’Italia non può non recitare una parte. Ce lo riconoscono tutti e ci sono ragioni storiche, economiche, culturali che ci riconoscono questa influenza sul terreno libico. La nostra è un’influenza che spendiamo non per ipotecare il futuro per il nostro bieco interesse ma per indirizzare il popolo libico verso il benessere, prosperità autonomia e, soprattutto, indipendenza”. Così il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, incontrando la stampa al termine dell’incontro avuto ad Ankara con il presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdoğan. Per il premier, nel contesto libico “ci deve essere un ruolo per le Nazioni Unite, assolutamente. Il processo politico dev’essere condotto sotto l’egida dell’Onu”. “Per quanto riguarda poi le modalità concrete per assicurare che questo cessate il fuoco sia duraturo – ha proseguito – le studieremo a Berlino, ci confronteremo. Tra le varie opzioni sul tavolo c’è sicuramente quella di un gruppo d’interposizione” con forze militari. “Noi – ha precisato Conte – siamo facilitatori della pace, auspichiamo un processo politico. Rivendichiamo questo ruolo, questo primato”. “Non dobbiamo fare né i tifosi da stadio né fare valutazioni o commenti di piccolo cabotaggio”, l’invito del premier, che sul ruolo di Turchia e Russia, ha precisato che “non possono essere due Paesi a dettare l’agenda di un processo politico, per cui nella conferenza di Berlino lavoreremo tutti insieme”. (clicca qui)
Sud Sudan: Sant’Egidio, firmato a Roma accordo per “cessazione ostilità” dal 15 gennaio. Presenti tutte le opposizioni
Un accordo per “la cessazione delle ostilità” a partire dalla mezzanotte del 15 gennaio 2020 e l’inizio di un dialogo inclusivo” è stato firmato oggi a Roma grazie alla mediazione della Comunità di Sant’Egidio. La “Dichiarazione di Roma sul processo di pace in Sud Sudan” è stata sottoscritta per la prima volta anche dai rappresentanti dell’opposizione che non avevano firmato l’accordo rivitalizzato del 12 settembre 2018. La “Rome declaration” è stata firmata dai delegati del governo sud sudanese del presidente Salva Kiir Mayardit, dai leader del Ssoma (organizzazione che riunisce tutti i movimenti di opposizione che non avevano aderito all’accordo di pace di Addis Abeba). Hanno partecipato alle trattative anche rappresentanti dell’opposizione che hanno firmato l’accordo di pace (Splm/Io e Ndm) e alcuni osservatori internazionali. “È un documento di grande importanza – ha sottolineato oggi Paolo Impagliazzo, della Comunità di Sant’Egidio in una conferenza stampa a Roma – perché per la prima volta tutti si impegnano alla cessazione delle ostilità, all’avvio di un dialogo politico per il cessate il fuoco e all’accesso delle organizzazioni internazionali umanitarie all’interno del Paese per alleviare le sofferenze della popolazione civile”. Il documento è stato redatto ascoltando l’invito di Papa Francesco, che tanto si sta impegnando con parole e gesti simbolici per la pace in Sud Sudan. (clicca qui)
Striscia di Gaza: mons. Broglio (Hlc), “cristiani rifiutano sempre posizioni unilaterali”
(da Gaza) “Siamo qui per testimoniarvi l’universalità della Chiesa e la nostra attenzione e sollecitudine per voi. Il Signore ci insegna a non essere indifferenti davanti alla vita dei nostri fratelli e del nostro prossimo”. Così mons. Timothy Broglio, arcivescovo ordinario militare per gli Stati Uniti d’America, ha salutato ieri la comunità cattolica di Gaza durante la messa celebrata nella parrocchia latina della Sacra Famiglia, l’unica della Striscia. Si è trattato del primo appuntamento del pellegrinaggio di solidarietà (11-16 gennaio) dei vescovi del Coordinamento della Terra Santa (Hlc) in corso tra Gaza, Ramallah e Gerusalemme Est. Il gruppo dei vescovi delegati delle Conferenze episcopali europee, del Nord America, con rappresentanti del Ccee e Comece, è stato accolto al valico di Erez, al confine con Israele, dal parroco della Striscia, padre Gabriel Romanelli. Commentando il passo del Vangelo del Battesimo di Gesù, mons. Broglio ha ricordato che “la vita, l’armonia e la pienezza dei cristiani rifiutano sempre posizioni unilaterali che non fanno altro che rinchiuderci dentro noi stessi. A volte dobbiamo sacrificare parte della nostra libertà per dare buon esempio di rettitudine. Occorrono umiltà e coraggio nelle prove e nelle sofferenze. Difficile soprattutto per voi nella vostra realtà”. (clicca qui)
Elezioni regionali: vescovi Emilia Romagna, “no a offese e falsità in campagna elettorale, occasione di democrazia”
“Le elezioni regionali, oltre alle contingenze storiche che attribuiscono a esse loro significati politici nazionali, hanno un impatto importante per le nostre comunità cristiane, perché riguardano una porzione di Paese di cui viviamo le dinamiche economiche, sociali, amministrative”. Lo si legge in una nota elaborata dalla Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna, che si è riunita oggi in assemblea a Bologna, in occasione delle elezioni regionali in Emilia-Romagna del prossimo 26 gennaio. Un appello motivato per la “vicinanza tra vita ecclesiale e vita civile, nella distinzione, ma anche nella collaborazione per il bene comune, per la legalità, per la giustizia, per la cura della nostra terra e per la tutela dei più deboli”. “Mentre invitiamo a esercitare il diritto di voto, primo gesto importante di responsabilità in ogni tornata elettorale, come pastori delle Chiese dell’Emilia-Romagna vogliamo richiamare alcuni aspetti utili per un discernimento sociale e per una scelta coerente”. Povertà, disagio ed emarginazione, precarietà del lavoro, famiglia, scuola e salute tra i temi affrontati nella nota. I vescovi considerano le prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna “un’occasione importante perché la democrazia nel nostro Paese, che si realizza nei cammini e nelle scelte anche regionali, non venga umiliata e disattesa” e “i principi costituzionali ritrovino nelle nostre terre forme rinnovate di espressione e persone”. Quindi, l’auspicio nella campagna elettorale di “un linguaggio, libero da offese e falsità, concreto nelle proposte, rispettoso delle persone e delle diverse idee politiche”. (clicca qui)
Giovanni Custodero: don Esposito (amico), “la sua gioia e il suo amore entusiasta per la vita erano contagiosi”
“L’ho conosciuto nell’ultimo periodo della sua esistenza e penso che abbia ottenuto ciò che desiderava di più: far sapere al mondo che la vita è un dono strepitoso, che non se ne può sprecare nemmeno un attimo, che bisogna viverla in assoluta pienezza con l’entusiasmo di coglierne e assaporarne in ogni istante la grandezza”. È la testimonianza di don Antonio Esposito, giovane cappellano dell’ospedale di Castellana, che al Sir ha ricordato Giovanni Custodero, 27 anni, di Pezze di Greco (Brindisi), ex portiere di calcio a 5 in C2 con la maglia del Cocoon Fasano, colpito nel 2015 da una rara forma di sarcoma osseo contro il quale ha lottato strenuamente per anni, venuto a mancare la notte tra sabato 11 e domenica 12 gennaio. Don Antonio, suo coetaneo, ne ha celebrato questo pomeriggio i funerali presso la parrocchia di Santa Maria del Carmine, in piazza della Concordia, a Pezze di Greco. “Non si è mai tirato indietro – ha proseguito don Antonio –; ha voluto condividere la propria testimonianza sui social ma anche con chi incontrava”. Il sacerdote ha assicurato: “La sua gioia e il suo amore entusiasta per la vita erano contagiosi”. (clicca qui)
Oscar 2020: annunciate le nomination. “Joker” in testa con 11, tallonato da “The Irishman”, “C’era una volta a… Hollywood” e “1917”
Sono state annunciate oggi le candidature per i prossimi Academy Awards, i 92esimi Premi Oscar, che si terranno a Los Angeles nella notte tra il 9 e il 10 febbraio, assegnati dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. In testa, con 11 nomination, troviamo “Joker” di Todd Phillips, tra cui la statuetta data quasi per certa per il miglior attore protagonista Joaquin Phoenix. Il film, va ricordato, già vincitore di due Golden Globe, ha ottenuto il Leone d’oro alla 76ª Mostra del Cinema della Biennale di Venezia. Accanto a “Joker”, figurano con 10 candidature: “The Irishman” di Martin Scorsese – grande sconfitto nella notte dei Golden Globe –, “C’era una volta a… Hollywood” di Quentin Tarantino, fresco vincitore di tre Globe, e il sempre più quotato “1917” di Sam Mendes, miglior film drammatico ai Globe. Seguono, a poca distanza, con 6 nomination, altri titoli forti della stagione. Anzitutto “Jojo Rabbit” di Taika Waititi, “Little Women” firmato dalla talentuosa regista Greta Gerwig, “Storia di un matrimonio” di Noah Baumbach (su Netflix) e la rivelazione sudcoreana “Parasite” di Bong Joon-ho. “Parasite” ha già vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes e il Golden Globe come miglior film straniero; agli Oscar oltre alla categoria dedicata – quest’anno indicata con il nome di “Best International Feature Film” – concorre anche per i premi più pesanti come miglior film e regia. (clicca qui)