L’amore vince contro l’odio: la lezione di Liliana Segre

“Non dimentico quanto ho vissuto e visto nel lager, non ho perdonato, ma non odio”. E’ uno dei messaggi più forti tramessi da Liliana Segre ai tantissimi studenti presenti lunedì 3 febbraio al Teatro Fraschini, durante la cerimonia nella quale il Comune di Pavia le ha attribuito la benemerenza civica di San Siro. Una giornata all’insegna dei ricordi, terribili ma necessari, ma anche della speranza.

(Foto AFP/SIR)

“Non dimentico quanto ho vissuto e visto nel lager, non ho perdonato, ma non odio”. E’ uno dei messaggi più forti tramessi da Liliana Segre ai tantissimi studenti presenti lunedì 3 febbraio al Teatro Fraschini, durante la cerimonia nella quale il Comune di Pavia le ha attribuito la benemerenza civica di San Siro. Una giornata all’insegna dei ricordi, terribili ma necessari, ma anche della speranza. “Quando si parla ai ragazzi – ha sottolineato la senatrice a vita – non si può farlo con odio. Dobbiamo impegnarci tutti a cancellare l’odio dalle nostre vite”. Ecco un’altra ragione di speranza che Liliana Segre ha donato ai moltissimi giovani che la ascoltavano. C’è più che mai bisogno di uno sguardo fiducioso verso il futuro nell’epoca in cui viviamo, nella quale il pessimismo e il ripiegarsi su se stessi di tanti adulti rischia di condizionare negativamente anche i ragazzi. Invece no, bisogna reagire e guardare con il sorriso al futuro, certi che l’amore vincerà sempre su ogni genere di odio. Ma perché questo accada, ha ricordato Liliana Segre, dobbiamo bandire ogni atteggiamento aggressivo, a partire dalle nostre esistenze quotidiane. L’odio si manifesta a partire da un linguaggio violento (purtroppo frequente, oggi, anche in alcuni politici): “Se si imbocca la strada della violenza, anche verbale, non si sa mai dove si va a finire – ha ricordato la senatrice -. Quello è l’inizio, poi si rotola verso l’orrore”. Parole che i nostri ragazzi (così come ognuno di noi) devono tenere impresse nella mente e nel cuore, come l’invito ad essere “forti e liberi”.

(*) direttore “Il Ticino” (Pavia)

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