Il prete ideale per i giovani? Uno che ascolta prima di dare risposte. Parla don Michele Falabretti

Responsabile dell'Ufficio Nazionale per la Pastorale Giovanile, don Michele Falabretti, ha incontrato i sacerdoti di Alife-Caiazzo. Ha parlato di giovani, ma soprattutto della difficoltà del mondo adulto - laico ed ecclesiale - a pensare con loro e per loro

Don Michele Falabretti ha incontrato i sacerdoti della Diocesi di Alife-Caiazzo per parlare di giovani, per rileggere il rapporto tra questi e i sacerdoti.
“I preti nella vita dei giovani oggi, – ha spiegato in occasione dell’aggiornamento pastorale del Clero – non sono più un riferimento immediato e costante: il rapporto che i giovani dichiarano di avere con loro è controverso. Da una parte, infatti, è cresciuta una certa confidenza e un certo legame rispetto al passato. Dall’altra (però) i preti non sono più le figure di riferimento principali”.
Un incontro, quello voluto dal Vescovo Mons. Valentino Di Cerbo, in accordo con il Servizio diocesano per la pastorale giovanile affidata al sacerdote don Salvatore Di Chello e al seminarista Paolo Vitale, per rivedere ruoli e responsabilità, ma soprattutto recuperare un nuovo stile di incontro con i giovani.
Se la Chiesa con fatica dialoga con i ragazzi, partiamo da qui, dall’esame dei limiti e dalle possibilità di cambiare. Questa la strada che si è data la Diocesi di Alife-Caiazzo in un atteggiamento di aggiornamento costante rispetto a se stessa.

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