Notizie Sir del giorno: messaggio Comunicazioni sociali, Processo Eternit, Forum Davos, Brexit, virus cinese, Giornata educazione

Papa Francesco: messaggio Giornata mondiale comunicazioni sociali, “non esistono storie umane insignificanti o piccole”

“La storia di Cristo non è un patrimonio del passato, è la nostra storia, sempre attuale. Essa ci mostra che Dio ha preso a cuore l’uomo, la nostra carne, la nostra storia, fino a farsi uomo, carne e storia. Ci dice pure che non esistono storie umane insignificanti o piccole. Dopo che Dio si è fatto storia, ogni storia umana è, in un certo senso, storia divina”. Lo si legge nel Messaggio di Papa Francesco per la 54ª Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali che quest’anno si celebra, in molti Paesi, domenica 24 maggio, Solennità dell’Ascensione del Signore. Nel documento, dal titolo “‘Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria’ (Es 10,2). La vita si fa storia”, si ricorda che “nella storia di ogni uomo il Padre rivede la storia del suo Figlio sceso in terra. Ogni storia umana ha una dignità insopprimibile. Perciò l’umanità merita racconti che siano alla sua altezza, a quell’altezza vertiginosa e affascinante alla quale Gesù l’ha elevata”. Per il Santo Padre, “in ogni grande racconto entra in gioco il nostro racconto”. (clicca qui)

54ª Giornata comunicazioni sociali: Corrado (Cei), “dobbiamo diventare artigiani della comunicazione, originali”

“Dobbiamo diventare artigiani della comunicazione, originali”. Lo ha affermato il direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della Cei, Vincenzo Corrado, commentando in un video per il Sir il messaggio per la 54ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che Papa Francesco ha voluto dedicare alla narrazione. Il direttore dell’Ucs parla di una felice coincidenza per il 2020, infatti la pubblicazione del messaggio del Papa cade proprio alla vigilia della prima “Domenica della Parola di Dio”. “Il filo che lega questi due eventi è senz’altro la comunicazione”, sostiene Corrado che mette al confronto la “comunicazione umana” e la parola di Dio che è “comunicazione spirituale”. (clicca qui)

54ª Giornata comunicazioni sociali: Ruffini (DpC), “le storie non buone sono le storie raccontate male”

“Le storie non buone sono le storie raccontate male. Sono le storie che non cercano la verità ma la manipolano; sono le storie che non svelano la menzogna ma la usano”. Così Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, in un’intervista al Sir in cui commenta il messaggio di Papa Francesco per la 54ª Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali. “Ho sempre pensato che i titoli accattivanti, se sono falsi, sono titoli cattivi. Ci portano fuori strada”, aggiunge Ruffini. “Penso che questo sia quel che ci dice il Papa. Le ‘storie non buone’ non sono quelle che indagano il male per combatterlo; sono quelle che tessono di male il racconto stesso e così facendo ‘logorano e spezzano i fili fragili della convivenza’. Il Papa – sottolinea il prefetto – ci invita a discernere e respingere questo tipo di narrazione”. (clicca qui)

Processo Eternit: Schmidheiny rinviato a giudizio per omicidio volontario plurimo aggravato. Prato (Afeva), “chiediamo giustizia e speriamo sia fatta”

“Soddisfazione” e “serenità” È questo lo stato d’animo raccontato al Sir da Assunta Prato, dell’Afeva (Associazione famigliari e vittime amianto) di Casale Monferrato (Al), commentando il rinvio a giudizio per omicidio volontario plurimo aggravato disposto nei confronti di Stephan Ernest Schmidheiny, il magnate svizzero ultimo responsabile della gestione di Eternit. Il giudice dell’udienza preliminare Fabrizio Filice ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri e ha fissato l’udienza davanti alla Corte d’Assise di Novara per il 27 novembre prossimo. Così Schmidheiny andrà a processo per la morte, causata dall’amianto, di 392 casalesi. “Dopo la sentenza della Corte di Cassazione del novembre 2014 c’era una tale sfiducia nella giustizia che temevamo di avere un’altra delusione anche oggi”, spiega Prato. “Oggi non siamo sicuri che non saremo delusi mai – prosegue –, perché non sappiamo l’esito del processo. Dal giudice, oggi, abbiamo ascoltato parole che dimostravano la totale condivisione della nostra lettura dei fatti quando gli avvocati della difesa sono stati bravissimi ma inefficaci nel cercare di mistificare la realtà e di mostrare addirittura quello che per noi è il responsabile come una vittima del desiderio di vendetta delle persone”. “Questo è il primo passo, senza il quale – aggiunge – non avremmo avuto modo di poter far valere quelle che sono le nostre ragioni. L’idea che il responsabile di un’ingiustizia immensa che è stata commessa venga processato per questo e, speriamo, venga condannato è una consolazione”. (clicca qui)

Forum economico mondiale: giovani chiedono “leadership politica ed economica che sappia passare da una visione del potere egocentrica a una eco-centrica”

Spente le luci sulla 50ª edizione del Forum economico mondiale di Davos. Børge Brende, che ne è il presidente, ha elencato per venti minuti il “progresso reale” che su tanti temi è avvenuto in questi giorni. Alleanze, impegni, piattaforme, soldi promessi, progetti tratteggiati, colloqui e chiarimenti avvenuti. “Sono state poste le basi per un decennio di azioni concrete”, ha affermato Brende, compresi “tre programmi per sviluppare vaccini contro il coronavirus”. Si poteva fare di più. Si poteva fare meglio e diversamente. Una immagine dall’ultima mattina del Forum può diventare il simbolo dell’auspicabile rotta futura: il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres che si confronta con quattro del centinaio di giovani “global shapers”, che sono stati invitati a Davos e che hanno disseminato, lontano dai riflettori su cui l’informazione si è concentrata, le loro idee, le loro esperienze concrete sul campo e la loro voglia di cambiamento. Nel mondo, secondo dati Onu, ce ne sono 11mila di questi giovani. Guterres ha subito detto che non avrebbe parlato lui, ma che voleva “fare domande e ascoltare i giovani”. E ha cominciato: “Tra 25 anni il mondo sarà migliore o peggiore? Che cosa serve per farlo migliorare? Quali ostacoli vedete? Come cambiereste l’Onu? Che consiglio mi date per fare meglio il mio lavoro?”. Interessanti le risposte: “Servono persone emotivamente sane”. “Serve una leadership politica ed economica che sappia passare da una visione egocentrica a una eco-centrica del potere”. Bisogna che la “prosperità diventi inclusiva” e fare leva sulla “comune umanità di tutte le persone”. “Serve cambiare la cultura delle istituzioni internazionali verso un atteggiamento più empatico”. Guterres è stato incoraggiato a “educare le persone che incontra e i leader del mondo a uno stile di empatia” verso l’umanità e la natura, a essere un “coraggioso realizzatore all’interno della stessa Onu di quei principi di uguaglianza e inclusione di cui l’Onu si fa paladino”. (clicca qui)

Brexit: Molle (Comites Londra), “difficile per gli italiani entrare e restare nel Regno Unito”

(Londra) “Sono convinto che il governo britannico introdurrà un sistema di ingresso a punti, molto simile a quello australiano, che renderà molto difficile a italiani ed europei arrivare qui, a meno che non abbiano già un contratto di lavoro e un permesso per rimanere, ottenuto dal consolato britannico prima di partire”. Pietro Molle è presidente del Comites della circoscrizione di Londra, che rappresenta, presso il consolato, i diritti degli italiani che abitano nel sud d’Inghilterra o in Galles. Sta seguendo molte connazionali che faticano a districarsi nei problemi creati dal Brexit, che diventerà ufficiale il 31 gennaio. Circa 350mila italiani (in tutto sono 700mila nel Regno Unito) tra i quali i più anziani fanno fatica, per scarse competenze tecnologiche, a completare la domanda per quel visto che consentirà loro di rimanere in Gran Bretagna. Intervistato dal Sir, Molle spiega: “In alcuni casi i nostri connazionali dovranno anche superare un esame medico, che dimostri che siano in buona salute e chi intende avviare un’impresa commerciale dovrà avere, su un conto corrente britannico, almeno due milioni di sterline”. (clicca qui)

Virus in Cina: ministero della Salute, “misure adottate in Italia già in linea con raccomandazioni Oms”

“Le misure adottate dall’Italia nei giorni scorsi erano già in linea con quanto indicato dalla stessa Organizzazione mondiale della sanità”. Lo ha comunicato oggi il ministero della Salute in una nota nella quale riferisce che la task-force del ministero sul coronavirus 2019-nCoV si è riunita questa mattina alla presenza del ministro, Roberto Speranza. “È stato discusso il documento ufficiale dell’Who/Oms, divulgato ieri, che ha deciso di non dichiarare al momento l’emergenza sanitaria globale e ha disposto alcune raccomandazioni”. La task-force ha verificato che le misure adottate nei giorni scorsi nel nostro Paese erano già in linea con quanto indicato dall’Oms. (clicca qui)

Giornata dell’educazione: Unesco, “diritto umano e bene pubblico”, ma “258 milioni di bambini non vanno a scuola”

(Bruxelles) “L’educazione è un diritto umano, un bene pubblico e una responsabilità pubblica”, ma oggi “258 milioni di bambini e ragazzi non vanno a scuola”, mentre sono “617 milioni” le persone che non sanno leggere e fare i calcoli. “Meno del 40% di ragazze nella regione sub-sahariana riesce a finire gli studi e 4 milioni di ragazzi e giovani rifugiati non riescono ad andare a scuola”. Sono dati che l’Unesco pubblica oggi, in occasione della seconda Giornata internazionale dell’educazione, scandita dal motto “Imparare per le persone, il pianeta, la prosperità e la pace”. “Una crisi dell’apprendimento è anche una crisi per la prosperità, per il pianeta, per la pace e per le persone, perché l’istruzione è la chiave di tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile”, ha scritto in un “appello all’azione” Audrey Azoulay, direttrice dell’Unesco. (clicca qui)

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