Incidenti sul lavoro: Inail, entro maggio presentate 219.262 denunce. Quasi 12mila casi in più rispetto all’anno scorso Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di maggio sono state 219.262, in aumento di quasi 12mila casi (+5,7%) rispetto alle 207.472 dei primi cinque mesi del 2020. L’aumento del 5,7% dell’intero periodo è la sintesi di un calo delle denunce osservato nel primo trimestre gennaio-marzo (-9%) e di un aumento nel bimestre aprile-maggio (+44%), nel confronto tra i due anni. È quanto emerge dagli open data Inail su “Infortuni e malattie professionali” relativi ai primi cinque mesi del 2021. I dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno evidenziano nei primi cinque mesi del 2021 un aumento a livello nazionale del 10%, da 22.717 a 24.982 casi, degli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (complice il massiccio ricorso allo smart working nello scorso anno, a partire dal mese di marzo), e un incremento del 5,2%, da 184.755 a 194.280 denunce, di quelli avvenuti in occasione di lavoro, che sono calati dell’8% nel primo trimestre di quest’anno e aumentati del 37% nel bimestre aprile-maggio. Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato del 4,4% nella gestione Industria e servizi (dai 174.845 casi del 2020 ai 182.561 del 2021), dell’8,0% in Agricoltura (da 9.672 a 10.447) e del 14,4% nel Conto Stato (da 22.955 a 26.254). Si osservano incrementi generalizzati, spiega l’Inail, in quasi tutti i settori produttivi tranne, in particolare, in quello della “Sanità e assistenza sociale”, che nei primi cinque mesi di quest’anno presenta una diminuzione del 36% (sintesi di un +163% del primo bimestre e di un -71% del periodo marzo-maggio) degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro rispetto al pari periodo del 2020, pur distinguendosi ancora per numerosità di eventi, e nel settore dell’alloggio e ristorazione (-22,4%). Dall’analisi territoriale emerge una diminuzione delle denunce soltanto nel Nord-Ovest (-9,5%), al contrario delle Isole (+17,3%), del Sud (+15,1%), del Centro (+14,3%) e del Nord-Est (+12,5%). L’aumento che emerge dal confronto dei primi cinque mesi del 2020 e del 2021 è legato alla sola componente maschile, che registra un +15,0% (da 117.868 a 135.498 denunce), mentre quella femminile presenta un decremento del 6,5% (da 89.604 a 83.764). L’incremento ha interessato i lavoratori italiani (+5,0%) e quelli extracomunitari (+12,6%), al contrario dei comunitari (-1,0%). Dall’analisi per classi di età emergono cali solo tra i 15-19enni (-25,7%) e tra i 45-49enni (-1,5%), con incrementi per la fascia tra i 20 e i 44 anni (+10,9%) e tra gli over 50 (+3,0%).Alberto Baviera