Messa crismale: mons. Tomasi (Treviso), "costruire reti di solidarietà e di dono reciproco" “La storia cambia nella sostanza e irrevocabilmente. Quell’'oggi' è il tempo di Cristo, ma è anche il tempo della Chiesa. È il nostro tempo, il nostro 'oggi'. Sì, l’'oggi' di Nazareth è anche l’'oggi' qui a Treviso e in tutte le comunità della diocesi in cui ci stiamo ritrovando ora perché non abbiamo ancora potuto radunarci tutti insieme”. Lo ha detto il vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, nell'omelia della Messa crismale che ha celebrato ieri in cattedrale, riferendosi a un tempo difficile e a tratti smarrito, di fronte al quale - si è chiesto mons. Tomasi - “riusciamo a sentire quella Parola potente e necessaria che sa leggere il nostro tempo come l’'oggi' di un compimento? Come facciamo a riconoscere e a ricevere in dono questo tempo ferito e sconvolto, in cui sono state scosse fin nelle fondamenta le nostre certezze più salde?". Il presule ha indicato tre passi in questo cammino: "saper riconoscere e accettare il servizio della Parola che ci viene donato, affidato e richiesto; accogliere come reale e operante per noi 'oggi' l’incarnazione nella vita della Parola ricevuta dalle Scritture; abbattere la barriera che in molti casi abbiamo costruito, e che separa la vita celebrata dalla fede vissuta, il servizio della Parola e della vita dal servizio e dalla cura del Cristo nella carne del piccolo, del povero, del debole". "Noi siamo stati chiamati e tratti dal Popolo di Dio per vivere la radicalità della Sua sequela al servizio indiviso e totale al popolo stesso e alla sua missione. Questa è la vocazione profonda, il significato e la missione del ministero ordinato”. Infine, il presule ha ricordato che "abbiamo scoperto in questo tempo di pandemia che è necessario prenderci cura gli uni degli altri". "È il Risorto presente tra noi che ce ne fa capaci. È Lui che ce lo chiede. È Lui che ci apre la strada. Con Lui possiamo incontrarci e collaborare per costruire reti di solidarietà e di dono reciproco, di vicinanza, di responsabilità, di amore. Lo faremo – ha annunciato il vescovo – anche con il progetto di solidarietà ed inclusione dal titolo 'Sta a noi. Per un patto di comunità' che verrà presentato ufficialmente nei giorni dopo Pasqua e che si sostanzierà nella costituzione di un fondo di comunità e in progetti di microcredito. A questo fine destineremo anche la colletta per il Giovedì santo di quest’anno”.Filippo Passantino