Diocesi: Milano, sabato la veglia in Traditio Symboli. L'arcivescovo Delpini in duomo con giovani e catecumeni Torna in diocesi di Milano, anche in tempo di Covid-19, l’incontro annuale della Traditio Symboli. Sabato 23 maggio alle ore 21, in duomo, l’arcivescovo, mons. Mario Delpini, presiederà, alla presenza di 90 catecumeni e una rappresentanza dei giovani della diocesi, la veglia di preghiera, durante la quale consegnerà agli adulti che hanno scelto di ricevere il battesimo (catecumeni) e ai giovani il Credo, simbolo della fede. La celebrazione – spiega una nota della curia di piazza Fontana – sarà il primo evento presieduto dall’arcivescovo in duomo, secondo le norme previste per la Fase 2 dell’emergenza coronavirus. “In ragione delle regole di distanziamento fisico, per evitare affollamento, è stato necessario limitare la partecipazione a questo importante momento diocesano, già rinviato rispetto alla data nella quale tradizionalmente si svolge, il sabato che precede la Domenica delle Palme”. Tuttavia, i giovani che non potranno essere presenti parteciperanno da casa, seguendo la diretta su Chiesa Tv (canale 195 del digitale terrestre), in streaming sul portale diocesano www.chiesadimilano.it e sul canale YouTube "chiesadimilano"; in differita su Radio Mater alle 22.30. “Contempleremo il mistero di Gesù che ha condiviso ogni frammento della nostra vita salendo sulla croce in obbedienza al Padre e ha vinto la morte in un’esplosione di luce che è la Risurrezione – spiega don Marco Fusi, responsabile del Servizio per i giovani e l’università –. Il paradosso della Pasqua, vale a dire la presenza del Risorto, come san Tommaso ha potuto sperimentare in modo speciale, ci regala un cuore lieto anche nella bufera di questi mesi di virus. La Pasqua non ci insegna a dribblare la sofferenza, ma ad attraversarla con l’animo e la fiducia del Signore che vive ogni cosa in una scelta d’amore per il Padre e per i fratelli”. Don Antonio Costabile, responsabile del Servizio per la catechesi, osserva a sua volta: “La buona notizia di poterci ritrovare nelle assemblee liturgiche, certo con tutte le precauzioni necessarie per evitare altri rischi di contagio da infezione del coronavirus, ci colma di gioia e di trepidazione. Siamo lieti, soprattutto, di poter accompagnare i catecumeni, giovani e adulti, che sono al secondo anno del loro itinerario di conversione e che hanno già scritto al vescovo una lettera per chiedere di essere ammessi tra gli eletti, tra coloro che saranno accolti nella Chiesa diocesana per ricevere i sacramenti dell’Iniziazione cristiana”.Gianni Borsa