Coronavirus Covis-19: America Latina, domani una domenica senza messe. Poche le eccezioni. Nel continente quasi 3.500 contagi e 40 decessi Sarà una domenica con pochissime messe celebrate pubblicamente in tutta l’America Latina e i Caraibi, quella di domani, a causa dei provvedimenti per prevenire l’esplodere del contagio del coronavirus. Una situazione senza precedenti, per il continente con il maggior numero di cristiani al mondo, che si protrarrà con ogni probabilità fino a Pasqua anche in considerazione dell’aumento dei casi di positività, che nella giornata di ieri ha sfiorato un totale di 3.500 (3.481). In Brasile le persone contagiate sono 977, con 11 vittime; in Cile 434; in Ecuador 426, con 7 vittime; in Perù, 264, con 4 vittime; in Messico 203, con due vittime, a Panama 200, con un decesso. Ieri anche la Conferenza episcopale haitiana, dopo i primi contagi nel Paese, ha sospeso la celebrazione pubblica delle messe, raccomandando ai cittadini di attenersi scrupolosamente alle restrizioni che sono state date. In Sudamerica, la Conferenza episcopale cilena ha emesso una seconda nota in 24 ore, per sottolineare che “la Chiesa è a disposizione del Governo e delle autorità per fare tutto ciò che è nelle se possibilità per affrontare la pandemia”. Sulle 22 Conferenze episcopali del continente, 12 hanno disposto esplicitamente senza eccezione che le messe vengano celebrate senza presenza di fedeli e invitando a diffondere le celebrazioni attraverso i media e i social network: si tratta degli episcopati di Venezuela, Ecuador, Perù, Bolivia, Uruguay, Panama, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Porto Rico, Haiti, Repubblica Dominicana. Altre Conferenze episcopali hanno dispensato i fedeli dal precetto domenicale e previsto che le celebrazioni si tengano al massimo con un piccolo gruppo di fedeli. È il caso del Messico, dell’Honduras e del Paraguay. Altre, ancora, hanno lasciato libertà alle singole diocesi, che in grande maggioranza hanno deciso per la sospensione (in Argentina e Cile); questo è anche il più diffuso orientamento in Brasile e in Colombia: in quest’ultimo caso la quarantena nazionale decisa dal presidente Duque impedirà probabilmente che si tengano messe a porte chiuse alla presenza di meno di dieci fedeli, come si era ipotizzato. In maggioranza chiuse anche le chiese nella diversificata Conferenza episcopale delle Antille. Le celebrazioni sono in maggioranza previste, sia pure con particolari attenzioni, solo in Nicaragua e a Cuba.Bruno Desidera