Sanità: Mangiacavalli (Fnopi), "bene la tecnologia, ma sono gli infermieri il perno su cui ruota la nuova assistenza digitale" "Le professioni infermieristiche - per il loro indissolubile legame ai concetti di relazione, presa in carico, comunicazione - sono e restano quelle attorno alle quali far ruotare il nuovo concetto di assistenza digitale: la tecnologia aggiunge valore solo se consente l’erogazione di nuovi servizi, più sostenibili, più personalizzati, capaci di rilevare bisogni di salute oggi poco o per nulla presidiati". Sono le parole di Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi (Federazione ordini professioni infermieristiche) ad aprire i lavori del convegno “Connected Care – Frontiere attuali e fattori di successo nella trasformazione digitale in sanità” organizzato oggi dalla Federazione in collaborazione con l'Università di Bologna. Ai lavori, ospitati nell'Aula Absidale di Santa Lucia, a Bologna, partecipano referenti di ministero della Salute, Dipartimento della trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio, Agenas, Garante per la protezione dei dati personali, Regioni, Università, Professioni sanitarie e sociosanitarie. E al centro del dibattito si impone la necessità del cambiamento dei modelli organizzativi, con la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nel cambiamento. Sul ruolo decisivo giocato in questa fase transizionale dai professionisti della salute, in generale, e dagli infermieri in particolare, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione, Alessio Butti, ha spiegato come il Governo stia "costruendo un nuovo modello di sanità digitale fondato su tre pilastri principali: il fascicolo sanitario elettronico (Fse), la telemedicina e l'intelligenza artificiale". Rispetto al Fse, "ora anche gli infermieri - ha spiegato -, con il consenso del paziente possono accedere ai dati necessari a un normale processo di cura. Questo è riconoscimento del ruolo cruciale che già svolgono ogni giorno del nostro Servizio sanitario nazionale e che ora va supportato in modo concreto".Giovanna Pasqualin Traversa