Giubileo 2025: mons. Forte (Chieti), “lo apriremo in comunione con tutta la Chiesa con la concelebrazione presieduta da me il 29 dicembre” “Inaugureremo l’Anno Giubilare in comunione con tutta la Chiesa con la concelebrazione di tutti i presbiteri diocesani e religiosi, presieduta da me il 29 dicembre alle 17.30, aperta a tutti i fedeli che vorranno intervenire, partendo dalla chiesa di San Domenico al Corso a Chieti per recarci processionalmente in cattedrale, dove la liturgia sarà celebrata. Ci assistano la Vergine Maria, San Giustino, San Michele e tutti i santi della nostra tradizione spirituale”. Lo annuncia l’arcivescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte, nel messaggio alla comunità diocesana per il prossimo Giubileo 2025 caratterizzato dal motto ufficiale, scelto da Papa Francesco, “Pellegrini di speranza”. Nel testo, il presule dopo aver citato più volte le parole del Santo Padre nella Bolla di indizione dell’Anno Santo, ricorda che “tre dimensioni inscindibili caratterizzano il Giubileo secondo la Bibbia: la prima è quella che potremmo chiamare ecologica. È l’anno del riposo della terra, in cui riconoscere a tutto ciò che esiste la dignità del suo essere, che non va sfruttato o manipolato, ma coltivato e promosso”. “Nella corsa al consumo sempre più inquinante – osserva l’arcivescovo – quest’aspetto del Giubileo non va trascurato: potrebbe anzi costituire per tutti l’invito a un esercizio di sobrietà, alla rinuncia al superfluo, al ritorno a ciò che è naturale”. “La seconda dimensione – prosegue – è quella della giustizia: nell’anno giubilare si ridistribuiva la proprietà della terra, per superare le sperequazioni prodotte dalla sopraffazione nei rapporti umani”. “La richiesta avanzata dal Papa per il condono del debito internazionale dei Paesi poveri (cf. Spes non confundit, n. 16) si muove in questa direzione: sulla stessa linea – suggerisce mons. Forte – potrebbe porsi l’appello ai piccoli e grandi sfruttatori e usurai – che popolano purtroppo le nostre convivenze umane – a rinunciare agli interessi iniqui, a restituire il maltolto, a riconoscere il primato della solidarietà rispetto alla sete di guadagno e di beni, inesorabilmente destinati a perire”. “La più profonda finalità del Giubileo sta però nella terza dimensione, quella del ritorno a Dio”, sottolinea l’arcivescovo, spiegando che “non si tratta solo di cambiare idea o di correggere una mentalità. Si tratta di ritornare a un abbraccio accogliente, quello di Dio Padre-Madre nell’amore, di cui tutti abbiamo infinita nostalgia e bisogno, soprattutto di fronte all’esperienza della caducità della vita, delle delusioni indotte dai falsi messianismi storici, della fatica di amare e di lasciarsi amare, che tutti sperimentiamo”. Mons. Forte comunica poi di aver scelto come “chiese giubilari per invocare e accogliere il dono dell’indulgenza la chiesa cattedrale, la concattedrale di San Giuseppe a Vasto, il santuario di San Camillo de’ Lellis a Bucchianico e le due basiliche minori della Madonna dei Miracoli a Casalbordino e del Volto Santo a Manoppello”. Il pellegrinaggio diocesano giubilare a Roma aperto a tutti si terrà mercoledì 15 gennaio 2025 ed ogni parrocchia, come ogni zona pastorale o comunità religiosa o aggregazione ecclesiale, potrà organizzare altri pellegrinaggi per ottenere l’indulgenza giubilare. “L’invito ai credenti – evidenzia l’arcivescovo – è, in modo particolare, a riscoprire le opere di misericordia corporale e spirituale, visitando malati, carcerati, anziani soli, diversamente abili, e ottenendo l’indulgenza a ogni visita, anche una volta al giorno”.Alberto Baviera