Bolivia: incendi incontrollati. Suor Santos al Sir “Fuochi spesso intenzionali. Famiglie rimaste solo con i vestiti addosso” Dilagano nella parte orientale della Bolivia, in particolare nella provincia della Chiquitanía, gli incendi, che sono arrivati a occupare circa quattro milioni di ettari, circa il doppio, rispetto a quanto accaduto mediamente negli ultimi anni, un’area grande quanto l’intera Svizzera. Una vera e propria catastrofe ambientale e umana, causata soprattutto, come dice al Sir il vescovo del vicariato apostolico di Pando, mons. Eugenio Coter, da incendi dolosi. “Qui il mio personale ha lavorato 48 ore per fermare il fuoco che era a 10 metri dal nostro centro di formazione e lambiva il villaggio di Tumichucua”, afferma da Riberalta, sede del vicariato apostolico. Una testimonianza diretta giunge al Sir da suor Aline Santos, referente per la Rete ecclesiale panamazzonica (Repam) della diocesi di San Ignacio de Velasco. “Ci troviamo - spiega - nella provincia di Ángel Sandoval, comune di San Matías, parte della Chiquitanía, la zona più colpita dagli incendi, a causa della forte siccità che questa zona soffre. La mancanza di pioggia, aggrava e favorisce gli incendi, che a volte hanno cause naturali, ma molto spesso sono intenzionali. Non possiamo non menzionare che c'è una grande pressione politica che sta cercando di occupare i territori amazzonici, approfittando di questo periodo per bruciare le foreste”. Oltre al gravissimo danno ambientale, ci sono anche le conseguenze dirette per la popolazione della zona: “C'è una grande perdita di biodiversità, di flora, di fauna; sono colpite soprattutto le famiglie che vivono in queste comunità, sette comunità, in tutto 70 famiglie, hanno avuto le loro case bruciate, sono rimaste solo con i vestiti addosso. Noi, le suore francescane di Nostra Signora di Aparecida, siamo responsabili dell'amministrazione della parrocchia di San Matías. La parrocchia serve 25 comunità, 7 delle quali sono, appunto, le più colpite dagli incendi”. La Chiesa locale sta cercando di aiutare come può, nel culmine dell’emergenza: “L'aiuto a queste comunità arriva attraverso le donazioni che riceviamo da persone di buon cuore (vestiti, cibo, materassi, medicine, acqua, ecc.) Per ottenere questi aiuti, abbiamo anche bisogno di un mezzo di trasporto per raggiungere le comunità, dato che si tratta di strade sterrate e di difficile accesso, e la parrocchia in questo momento non ha un mezzo di trasporto; la Caritas parrocchiale, si organizza con grande fatica per raggiungere le comunità”.Daniele Rocchi