Diocesi: Firenze, Marzio Mori nuovo direttore della Caritas Sarà Marzio Mori il nuovo direttore della Caritas diocesana di Firenze. Dopo aver anticipato ieri la notizia al clero durante l’incontro annuale all’eremo di Lecceto, questa mattina l’arcivescovo Gherardo Gambelli lo ha annunciato all’equipe Caritas riunita in curia. “Sono entrato in Caritas nel 2004 e ho lavorato molto sull’accoglienza, sulle emergenze, sulle varie opere segno che la Caritas gestisce”, racconta Mori, attualmente responsabile dell’area Servizi alla persona e dell’area Richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale di Fondazione Solidarietà Caritas, l’ente no profit nato per supportare la Caritas diocesana nella realizzazione e gestione di opere e progetti. Prima di entrare in Caritas Mori era direttore dell’Oasi, la casa dei padri Mercedari per ex detenuti. Fu assunto come direttore del San Paolino, una struttura che in quel periodo fu ingrandita per svolgere varie funzioni a servizio della città. La nomina a direttore della Caritas diocesana arriva quindi a coronare questo percorso ventennale. La carica diverrà operativa nei prossimi giorni, quando sarà firmato il decreto di nomina. Nel frattempo Mori lascerà il Consiglio comunale, dove era stato eletto alle ultime amministrative. Durante l’incontro di questa mattina, l’arcivescovo ha anche ringraziato Riccardo Bonechi, direttore di Caritas diocesana dal marzo 2019, che ha guidato l’organismo della Chiesa fiorentina con dedizione e impegno, in modo particolare negli anni difficili della pandemia. Vincenzo Lucchetti, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze, ha espresso oggi le sue “congratulazioni e buon lavoro a Marzio Mori”, ringraziando il direttore uscente Riccardo Bonechi “per l’impegno profuso e il lavoro fatto insieme in questi anni”. “L’obiettivo comune di Caritas e Fondazione Caritas – dice Lucchetti – è l’attenzione ai più fragili: continueremo a lavorare per garantire assistenza e sostegno alle persone che sono ai margini della società ma che hanno diritto ad una vita degna e piena, come tutti”.  Patrizia Caiffa