Diocesi: Vicenza, mons. Brugnotto affida il mandato ai catechisti durante il convegno annuale “Un annuncio che incontra la vita”: questo il tema del 48° convegno dei catechisti e accompagnatori nella fede della diocesi di Vicenza che si svolgerà domani e sabato al Centro diocesano “A. Onisto” di Vicenza su iniziativa dell’Ufficio per l’evangelizzazione e la catechesi. L’incontro sarà sviluppato – spiega la diocesi – questa sera con una tavola rotonda alle 20.45, mentre la mattinata di domani, dalle 9, sarà dedicata ai laboratori e lavori di gruppo. Tra gli ospiti Alberto Zanetti, direttore dell’Ufficio per l’annuncio e la catechesi della diocesi di Treviso, che collabora con l’Ufficio nazionale della Cei, mentre il vescovo Giuliano Brugnotto interverrà per la celebrazione del mandato ai catechisti sabato alle 14.30 nella chiesa di Araceli a Vicenza. “L’annuncio è l’impegno principale dei cristiani: è un invito ricevuto proprio dal Signore Risorto, che ci esorta ad andare incontro alle persone per condividere la gioia del Vangelo”, ha detto mons. Brugnotto: “Il tema scelto per questo appuntamento annuale è rilevante perché non è più scontato ciò che accadeva fino a qualche anno fa in un contesto di cristianità permeato dalla fede. Oggi l’annuncio evangelico ha bisogno di essere ripensato nelle forme e nei contenuti perché possa raggiungere la vita reale delle donne e degli uomini di oggi, in particolare le nuove generazioni. Il mandato diocesano vuole sottolineare come questo rinnovamento sarà possibile solo camminando insieme come comunità in ascolto della voce dello Spirito”, ha concluso. “L’appuntamento annuale dei catechisti e accompagnatori nella fede – spiega don Giovanni Casarotto, direttore dell’Ufficio diocesano per l’evangelizzazione e la catechesi – è una tradizione consolidata che apre il nuovo anno pastorale e diventa sempre motivo di gioia: per l’opportunità di incontrarsi, ma anche di riflettere insieme sulle proposte da vivere poi nelle diverse realtà. Sentirsi compresi e sostenuti rincuora chi arriva un po’ incerto perché alla prima esperienza oppure perché le precedenti esperienze non sono state brillanti”.Raffaele Iaria