Giovani: stop smartphone ad under 14 e social ad under 16. Aiart, sostegno alla richiesta dei pedagogisti al governo L’appello “va nella stessa direzione che l’Aiart ha sempre fortemente appoggiato e concretizzato con azioni volte all’educazione, alla formazione e alla tutela in tutto il territorio nazionale”. Anche Giovanni Baggio, presidente dell’associazione cittadini mediali con sede nazionale in uno dei poli comunicativi della Cei, sostiene la petizione lanciata da psicoterapeuti e pedagogisti su change.org "Stop smartphone e social sotto i 14 e 16 anni: ogni tecnologia ha il suo giusto tempo". “E’ un’iniziativa - precisa Baggio - tesa ad una tutela reale degli interessi dei giovanissimi, capace forse anche di prevenire quel tristissimo fenomeno del ritiro sociale dei preadolescenti catturati e irretiti dall’incontrollabile mondo della rete e dei social; facendo anche riflettere gli adulti: genitori, educatori ed insegnanti sulla opportunità di entrare senza filtri nella realtà digitale”. Dopo il divieto di utilizzo degli smartphone in classe fino alla terza media anche per scopi didattici - voluto dal ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara - arriva anche questo ennesimo appello a cui si aggiunge la firma dell’Aiart. “Rispondere a questo appello - precisa Baggio - non significa essere anti-tecnologici perché l’uso di ogni tecnologia ha il suo giusto tempo ma vuol dire accogliere ciò che le neuroscienze hanno ormai dimostrato da anni e su cui l’associazione si è più volte soffermata approfondendo ogni aspetto del rapporto dei minori con il mondo digitale: dai social media ai videogiochi”. L'invito, infine, a "non sottovalutare la posizione sempre più condivisa a livello internazionale sui danni derivanti da un uso precoce del cellulare e dei social, ormai evidenti a tutti”.Giovanna Pasqualin Traversa