Venezuela: Human Rights Watch, “repressione brutale”, ricevute segnalazioni credibili di 24 uccisioni, 11 sono state documentate in modo indipendente “La repressione a cui stiamo assistendo in Venezuela è brutale”: lo ha dichiarato Juanita Goebertus, direttore della Divisione Americhe dell’ong Human Rights Watch, presentando ieri un report sulle violazioni ai diritti umani nel contesto delle elezioni presidenziali del 28 luglio e dei giorni seguenti. Secondo l’ong, autorità venezuelane stanno commettendo diffuse violazioni dei diritti umani contro manifestanti, passanti, leader dell'opposizione e critici del Governo. Human Rights Watch ha documentato che le autorità venezuelane e i gruppi armati filogovernativi, noti come “colectivos”, hanno commesso abusi diffusi, tra cui uccisioni, detenzioni e processi arbitrari e molestie nei confronti dei critici del governo. Com’è noto, il 2 settembre, un giudice ha emesso un mandato di arresto per il candidato dell'opposizione Edmundo González con l'accusa di “istigazione alla disobbedienza”, “cospirazione” e altri reati. Un provvedimento che ieri è stato duramente rigettato dall’Organizzazione degli Stati americani (Osa). “La comunità internazionale dovrebbe adottare misure urgenti per garantire che i venezuelani possano protestare pacificamente e che il loro voto sia rispettato”, ha detto ancora Goebertus. Human Rights Watch ha ricevuto segnalazioni credibili di 24 uccisioni nel contesto delle proteste, tra cui quella di un membro della Guardia nazionale bolivariana (Gnb). Human Rights Watch ha ricevuto le segnalazioni da organizzazioni locali indipendenti, come Foro Penal, Justicia Encuentro y Perdón, Monitor de Víctimas e Provea, o le ha individuate sui social media. Il report dell’ong ha documentato in modo indipendente 11 di questi casi, esaminando i certificati di morte, verificando video e fotografie e intervistando 20 persone, tra cui testimoni e altre fonti locali. Molti familiari, testimoni e altre persone che potevano fornire informazioni sui casi hanno rifiutato di essere intervistati per paura di rappresaglie da parte del Governo.Bruno Desidera