Consiglio d'Europa: ministri della Giustizia a Vilnius per discutere i crimini commessi in Ucraina dall’aggressione russa I ministri della Giustizia dei 46 Paesi aderenti al Consiglio d'Europa si incontreranno a Vilnius (Lituania) giovedì 5 settembre per una conferenza informale intitolata "Verso la responsabilità per i crimini internazionali commessi in Ucraina" sotto la presidenza lituana del Comitato dei ministri dell'organizzazione. Prima della riunione, la Convenzione del Consiglio d'Europa sull'intelligenza artificiale, i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto sarà aperta alla firma. “I ministri – precisa un comunicato emesso a Strasburgo – valuteranno come il Consiglio d'Europa e i suoi Stati membri possano migliorare il loro supporto al sistema giudiziario ucraino e contribuire a fornire una risposta internazionale all'aggressione della Federazione Russa e alle sue conseguenze”. La prima sessione si concentrerà sulla repressione dei crimini internazionali e sull'esecuzione delle sentenze, con un'enfasi sulla raccolta e la condivisione delle prove, sulla cooperazione con le Ong nella raccolta delle prove e sulle sfide legali e pratiche ai processi in contumacia. Verrà inoltre discusso il contributo delle convenzioni del Consiglio d'Europa alla lotta contro la criminalità, compresi i principali crimini internazionali. La seconda sessione esaminerà – spiegano ancora da Strasburgo – il possibile ruolo del Consiglio d'Europa nell'istituzione di un tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l'Ucraina. “In occasione dell'incontro dei ministri della giustizia, verrà organizzata una cerimonia per l'apertura alla firma della Convenzione del Consiglio d'Europa sull'intelligenza artificiale e i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto, il primo trattato internazionale giuridicamente vincolante in questo campo. La Convenzione mira a garantire che le attività svolte nell'ambito del ciclo di vita dei sistemi di intelligenza artificiale siano pienamente coerenti con i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto, favorendo al contempo il progresso tecnologico e l'innovazione”.Gianni Borsa