Polonia: Jasna Gora, omaggio alla Madonna nera. Mons. Polak, “la speranza non è ingenuo ottimismo ma dono della grazia” L’incontro con la Vergine di Czestochowa, omaggiata in modo particolare nel santuario mariano di Jasna Góra, “ci permette di capire che la speranza non è un ingenuo ottimismo bensì il dono della grazia nella realtà della vita”. Lo ha detto ieri, lunedì 26 agosto, il primate polacco mons. Wojciech Polak. La solenne liturgia in occasione della festa di Maria Regina della Polonia è stata concelebrata dal presidente dei vescovi polacchi, mons. Tadeusz Wojda, dal segretario generale dell’episcopato, mons. Marek Marczak, e da numerosi ordinari che oggi, 27 agosto, prendono parte al Consiglio delle diocesi polacche. Mons. Polak nella sua omelia ha citato le parole di Papa Francesco tratte dalla bolla del Giubileo dell’Anno 2025 sottolineando che “le tempeste non potranno mai avere la meglio, perché siamo ancorati alla speranza della grazia, capace di farci vivere in Cristo superando il peccato, la paura e la morte”. Ricordando la visita del Pontefice a Częstochowa, in occasione della Gmg 2016, e le parole con le quali egli ribadiva l’unità del popolo polacco sotto la protezione materna di Maria, il primate ha auspicato per tutti i polacchi il sostegno della Vergine sulla strada “verso la fiducia e la speranza”. La festa della patrona del popolo polacco, nel 1656 proclamata Regina di Polonia, è particolarmente sentita dai fedeli i quali numerosi accorrono a Czestochowa. Quest’anno, da maggio al 25 agosto sono stati più di 100mila i fedeli arrivati a Jasna Góra in gruppi organizzati. Molti sono stati anche i pellegrini individuali che spesso avevano deciso di omaggiare la Madonna insieme a famigliari o amici. Dalla fine del Trecento nel santuario di Czestochowa si venera la Madonna su cui volto, annerito dal tempo, rimangono ben visibili le tracce di colpi di sciabola inflitti a metà del Quattrocento durante uno degli assalti al santuario da parte delle bande di briganti.Anna T. Kowalewska