Nicaragua: il regime cancella 1.500 ong e anche i Frati Minori Cappuccini e la Caritas di Grenada. Sono a Roma gli ultimi due sacerdoti esiliati L’obiettivo sembra ormai chiaro: spegnere qualsiasi presenza di “società civile” in Nicaragua. Il ministero dell’Interno ha ordinato ieri la cancellazione di massa di 1.500 organizzazioni non governative, per presunte violazioni delle leggi che le regolano, in particolare relativamente al bilancio. Un provvedimento massiccio, quasi generalizzato e senza precedenti con questi numeri, dato che solitamente, seppure in modo frequente, il regime sopprimeva di volta in volta solo alcune ong. Nei giorni scorsi, il regime aveva annunciato una serie di nuove norme e restrizioni sulle Ong, che, oltre ad essere subordinate al Governo, dovranno presentare un resoconto su ciascuno dei progetti da realizzare, che saranno soggetti all'approvazione o al diniego da parte delle istituzioni statali, secondo quanto dichiarato dal portavoce del governo e numero due del regime, Rosario Murillo. Con queste 1.500 organizzazioni, il numero di Ong che sono state cancellate supera le 5.200 dal 2018. Tra le organizzazioni cancellate, alcune sono cattoliche, come l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e la Caritas della diocesi di Grenada (che si aggiunge alla cancellazione delle sue omologhe di Matagalpa, Managua e Jinotega), e molte sono evangeliche. Nel frattempo, sono a Roma gli ultimi due sacerdoti esiliati a forza, dopo il loro arresto. Si tratta di padre Leonel Balmaceda (diocesi di Estelí) e di padre Denis Martínez (diocesi di Matagalpa).Bruno Desidera