Padre Pio: 114 anni fa celebrava per la prima volta nella sua Pietrelcina La città natale di Padre Pio, Pietrelcina, oggi è in festa per una data molto significativa nella storia del santo e dei fedeli del frate cappuccino. Il 14 agosto del 1910, infatti, padre Pio celebrava la messa, per la prima volta, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli, oggi anche santuario diocesano di Benevento, dedicato al frate stigmatizzato. Sullo stesso altare oggi pomeriggio, alle 17.30, una solenne concelebrazione eucaristica sarà presieduta da mons. Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento. Padre Pio era stato ordinato sacerdote quattro giorni prima, nel sacello dei canonici del duomo di Benevento. Ad ordinarlo mons. Paolo Schinosi, arcivescovo titolare di Marcianopoli, in sostituzione del vescovo della città, mons. Benedetto Bonazzi, che in quel periodo si trovava fuori diocesi. Nei tre giorni precedenti il novello sacerdote, che sarà conosciuto nel mondo intero come padre Pio da Pietrelcina, ha celebrato nella chiesetta di Sant’Anna, nei pressi della sua casa natale nel quartiere “Castiello”, in forma riservata. La stessa chiesa dove era stato battezzato e dove aveva aveva ricevuto la Prima Comunione e il sacramento della Cresima. Quel 14 agosto fu veramente festa grande nel piccolo centro sannita. L’intera popolazione accompagnò il frate cappuccino insieme alla banda musicale del paese, fino alla chiesa di Santa Maria degli Angeli. Una celebrazione alla quale partecipò, insieme al parroco don Salvatore Pannullo – che padre Pio chiamava affettuosamente zi' Tore – anche p. Agostino da San Marco in Lamis, professore di Teologia e suo padre spirituale. Padre Agostino nella sua omelia profetizzò quello che sarebbe stato il ruolo di padre Pio: “Tu non hai molta salute, non puoi fare il predicatore, ti auguro però di essere un grande e assiduo confessore”. Un augurio profetico, che comincerà a realizzarsi in maniera portentosa, di lì a pochi anni. Padre Pio aveva chiesto, proprio per motivi di salute, la dispensa per essere ordinato sacerdote a 23 anni: la legge canonica prevedeva che per essere sacerdote bisognava averne compiuto 24. “All’amato alunno dei Cappuccini di Sant’Angelo, dolcissimo padre Pio da Pietrelcina nel giorno fausto della messa novella augurando che Dio lo possieda in Cielo come egli lo possiede fra le sue mani in terra pregando che sia memore di chi ha diritto ai suoi affetti”, si legge su alcune immaginette che ricordano l'evento. Da quel giorno padre Pio fece della santa messa il cuore del suo sacerdozio: “Egli – scrive padre Gerardo De Flumeri, vice postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione di padre Pio – ha esercitato il suo ministero in tre direzioni: celebrazione della santa messa, amministrazione del sacramento della riconciliazione, direzione delle anime”. Tutte le mattine celebrava prima di recarsi poi a Piana Romana, dove i genitori del frate avevano un appezzamento di terreno e dove successivamente il frate ricevette le prime stimmate sotto un olmo dove era intento a pregare. Prima della messa pomeridiana di oggi sono previsti momenti di riflessione mentre alle 11,30 nella chiesa conventuale dedicata alla "Sacra Famiglia” dei Frati Minori Cappuccini, una celebrazione eucaristica presieduta da padre Guglielmo Alimonti, coordinatore dei Gruppi di preghiera dell’Abruzzo e Molise, figlio spirituale di padre Pio e cittadino onorario di Pietrelcina in occasione dell'anniversario della morte di fra Modestino da Pietrelcina, morto il 14 agosto 2011 in “fama di santità” e per il quale è in corso la causa di beatificazione e canonizzazione. Le sue spoglie sono conservate proprio in questa chiesa dove ieri sera il superiore del Convento dei Frati Minori Cappuccini di Pietrelcina, p. Fortunato Grottola, ha celebrato una santa messa. Intanto, da lunedì scorso e fino al 21 agosto, Pietrelcina, su iniziativa del parroco fra Daniele Moffa, ospita, nella chiesa nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, la reliquia di santa Bernadette Soubirous che sta richiamando diversi pellegrini che partecipano ai diversi momenti di preghiera.Raffaele Iaria