Diocesi: mons. Gambelli (Firenze), omelia nella festa di san Lorenzo. Tre immagini: borsa, graticola e stelle “Le parole della preghiera colletta, che abbiamo recitato all’inizio di questa celebrazione, vogliono aiutarci a cogliere la bellezza e il senso profondo della festa odierna di San Lorenzo: ‘O Dio, l’ardore della tua carità ha reso san Lorenzo fedele nel ministero e glorioso nel martirio: fa’ che amiamo ciò che egli ha amato e viviamo ciò che egli ha insegnato’. Nella figura dei santi, siamo invitati a riconoscere la forza dell’amore di Dio che trasforma i cuori delle persone, rendendole capaci di compiere il bene non con tristezza, né per forza, ma volentieri, con gioia”. Lo ha affermato l’arcivescovo di Firenze, mons. Gherardo Gambelli, nella omelia per la festa di San Lorenzo. Come ci ricorda san Paolo nella prima lettura, Dio ama chi dona con gioia. Possiamo allora lasciarci contagiare da questa gioia, vincendo la tentazione di pensare che il cammino della santità ci renda meno umani. Dio, al contrario, vuole che noi abbiamo la vita, la vita in abbondanza”. Gambelli ha poi svolto una articolata meditazione facendo ricorso a tre immagini riguardanti il santo: la borsa, la graticola, le stelle. La borsa ricorda il servizio che il diacono Lorenzo svolgeva, verso la metà del III secolo nella comunità cristiana di Roma, come amministratore della cassa. La seconda immagine è quella della graticola sulla quale, secondo la tradizione, san Lorenzo fu arso vivo. “Si tratta molto probabilmente di un elemento leggendario, con cui fin dall’inizio il martirio di San Lorenzo è stato interpretato come il compimento di un cammino di offerta al Signore”. La terza immagine è quella delle stelle. “La notte dedicata al martirio di San Lorenzo è legata in maniera indissolubile al fenomeno delle stelle cadenti. La tradizione ha voluto associarle alle lacrime versate dal santo durante il suo supplizio o ai carboni ardenti su cui subì il martirio”. L’arcivescovo ha poi concluso dicendo: “Aiutaci, Signore, per intercessione di san Lorenzo martire, a lasciarci trasformare dalla forza del tuo amore fedele e misericordioso, perché vivendo con coerenza la nostra fede possiamo testimoniare che c’è più gioia nel dare che nel ricevere, che le ingiustizie non sono invincibili, che il male si vince solo con il bene”.Gianni Borsa