Migranti: presidio WeWorld a Ventimiglia, "400 donne aiutate nell'ultimo anno, potenziali vittime di tratta" Nell’ultimo anno sono state quasi 400 le donne migranti (di cui 14 incinte) che si sono rivolte ai servizi di WeWorld a Ventimiglia, uno dei maggiori punti di passaggio per chi cerca di uscire dall’Italia. Già dall’anno scorso è stato riscontrato una femminilizzazione dei flussi migratori sul territorio. “Quest’anno il numero di donne che viaggiano da sole è meno elevato e le rotte migratorie sono cambiate: le donne migranti che abbiamo intercettato da inizio anno provengono principalmente da Eritrea, Etiopia, Costa d’Avorio, Nigeria e Tunisia mentre lo scorso anno arrivavano principalmente dall’Africa occidentale e dall’Africa francofona – spiega Jacopo Colomba, responsabile del progetto di WeWorld a Ventimiglia -. Le donne che viaggiano da sole rischiano più di altre persone di cadere vittime delle reti criminali presenti sul territorio e sono quindi maggiormente esposte al rischio di tratta, spesso a scopo sessuale. Con lo sviluppo di nuove rotte migratorie, quest’anno sospettiamo che il rischio di tratta possa essere maggiormente a scopo di servitù domestica. Servono più risorse dedicate affinché queste donne non diventino vittime di tratta. Continuiamo a chiedere il ripristino del Trattato di Schengen, la creazione di nuovi dispositivi d'accoglienza e il rafforzamento di quelli esistenti e di un tavolo di coordinamento tra stakeholder e terzo settore per monitorare la situazione migratoria a Ventimiglia e proporre soluzioni rispetto a casistiche più specifiche”.  “L’Italia - aggiunge Dina Taddia, consigliera delegata di WeWorld -  rimane uno dei principali luoghi di destinazione finale delle vittime della tratta di esseri umani, nonché una tappa di transito per altre mete europee. Proprio per l’estrema mutabilità della situazione, è necessario monitorare il fenomeno, fare rete ed essere presenti alle frontiere. Per sradicare la tratta di esseri umani, bisogna contrapporre alle false promesse dei trafficanti l’impegno concreto per proteggere i diritti delle potenziali vittime, e toglierle così dalla spirale del trafficking”. WeWorld opera a Ventimiglia dal 2016, con interventi di assistenza alle persone migranti e richiedenti asilo in transito. Dal 2019 hanno avviato un progetto, insieme a Caritas Intemelia e Diaconia Valdese, per fornire servizi di supporto e assistenza a famiglie, donne e minori non accompagnati. Sono quasi 4.000 le persone accolte da novembre 2020 a oggi, di cui 1745 donne, 674 uomini e 1558 minori accompagnati.Patrizia Caiffa