Funerali a Scampia: mons. Battaglia, chi amministra risponda "con azioni concrete e immediate alle vite segnate dalla sofferenza" "Il Signore Gesù è l’unica speranza che può illuminare la notte del dolore, la bussola che può davvero orientare - non solo Scampia ma tutte le periferie del nostro Sud - verso nuovi orizzonti di rinascita comunitaria, verso un futuro in cui il bene comune diventa un 'sistema' di vita capace di rovesciare e sovvertire ogni sistema di morte". Nell'omelia per i funerali di Roberto, Patrizia e Margherita, vittime del crollo del ballatoio della Vela Celeste, l'arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia si è rivolto ai familiari: "Il vostro dolore è immenso e proprio per questo vorrei che sentiste la vostra comunità, la nostra Chiesa napoletana, vicina al vostro cuore ferito, pronta a portare con voi questa croce e a starvi accanto". Quindi il pensiero per i feriti ricoverati all’Ospedale del Mare, al Cardarelli e per i piccoli e le piccole ricoverate al Santobono: "Preghiamo per la loro guarigione e manifestiamo il nostro affetto e la nostra vicinanza concreta e fattiva ai loro familiari che vivono ore difficili ed estenuanti". Infine, un richiamo a chi ha il compito di governare e amministrare il bene comune perché "possa rispondere con azioni concrete e immediate alle vite segnate dalla sofferenza, perché la politica è autentica se fa sua l’etica della cura, e solo la cura può trasformare il dolore in speranza, la sfiducia dei singoli in un nuovo slancio comunitario".Riccardo Benotti