Migranti eritree picchiate a Ventimiglia: Save the children, "immagini disumane. Le frontiere sono un cono d'ombra dei diritti umani" È diventato virale il video che riprende un gruppo di giovani eritree, prese a cinghiate da un uomo e fatte scendere così da un camion, sul quale si trovavano nel tentativo di attraversare il confine con la Francia a Ventimiglia. "Sono immagini disumane che purtroppo testimoniano la violenza a cui sono sottoposte le persone che fuggono in cerca di protezione, tra cui giovani donne e minori, anche in Europa, dove spesso non trovano un sistema che riconosca i loro diritti, li tratti con rispetto e dignità e li protegga". Lo afferma oggi Save the children. "Le frontiere continuano a essere uno dei posti più pericolosi per un migrante, rischiando di rappresentare in molti casi un cono d’ombra dei diritti umani, anche quando si tratta di confini tra Paesi europei - sottolinea l'organizzazione -. In mancanza di vie regolari e sicure, minori, giovani donne, famiglie con bambini, si spostano a piedi, nascosti sotto i camion o sui treni, trasportati in macchina in autostrada dai passeur, attraversano boschi e montagne pericolose tra Italia e Francia, spesso di notte, per superare confini blindati. Invisibili, per chi non li vuole vedere, continuamente esposti al rischio di incidenti, abusi, tratta, violenze psicologiche e fisiche". Le giovani ragazze eritree sono state assistite e supportate dai team di Save the children, presenti a Ventimiglia, in collaborazione con la Caritas Intemelia. “Quello che è accaduto ci mostra come ancora una volta che la mancanza di vie regolari e sicure e di meccanismi di relocation costringe persone in cerca di protezione a viaggi pericolosi e a violenze - ha dichiarato Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the children -. Il Patto europeo migrazione e asilo recentemente approvato non ha risolto questa situazione gravosa, servono misure di protezione alle frontiere. I minori migranti, le giovani donne e le famiglie che tentano di raggiungere un luogo sicuro in Europa, sono esposti a pericoli di ogni sorta e a rischi altissimi di violenza, tratta, sfruttamento fino a quello estremo di perdita della vita, come troppo spesso ci riportano le cronache". In vista dell’implementazione del Patto europeo, Save the children rinnova l’invito alle istituzioni italiane ed europee "a mettere al centro la vita e la tutela delle persone in ogni decisione sulle politiche migratorie".Patrizia Caiffa