Cinema: Lecco Film Fest, ieri protagonisti Marco Bellocchio e Margherita Buy Proseguono gli incontri al Lecco Film Fest, organizzato da Fondazione Ente dello Spettacolo e promosso da Confindustria Lecco e Sondrio: la quinta giornata del festival, ieri 7 luglio, ha visto protagonisti Marco Bellocchio e Margherita Buy. Nel pomeriggio Margherita Buy, prima della proiezione del suo primo film da regista "Volare", in videocollegamento con il Cinema Nuovo Aquilone si è raccontata al pubblico, partendo dai suoi esordi. "Ho tenuto duro perché era facile lasciarsi andare a una piccola sconfitta e a una depressione. Ho capito che nella vita se c’è una passione bisogna insistere. Ed è quello che ho fatto nonostante ho avuto una famiglia che mi osteggiava e che non era stata proprio contenta di questa mia decisione di fare l’attrice". Presenti all’incontro anche Marco Bellocchio e Simone Gattoni, lo storico produttore del grande regista, e in questo caso coproduttori dell’ultimo film di Buy. In serata Bellocchio ha presentato la versione restaurata del suo "Sbatti il mostro in prima pagina", a cinquantadue anni dall’uscita in sala con protagonista Gian Maria Volonté. "Parlo con Goffredo Fofi – eravamo in ottimi rapporti – e decidiamo di metterci mano. Al centro c’era il tema della manipolazione delle notizie, noi ci facemmo entrare altre cose, più personali", ricorda Bellocchio. Nel corso della giornata di ieri anche il Premio speciale film impresa del Lecco Film Fest con Marco Campanari, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Mario Sesti, direttore artistico Premio Film Impresa e la regista Esmeralda Calabria. Per l’"Introspettiva Rohrwacher" la proiezione di "Omelia contadina" e "Lazzaro felice" di Alice Rohrwacher. Nel pomeriggio in piazza XX settembre si è tenuto l’incontro “Dentro e fuori dal carcere: prospettive e racconti di libertà” con don Claudio Burgio, cappellano dell’istituto minorile Cesare Beccaria di Milano e presidente dell’associazione Kayros, e il regista Leonardo Di Costanzo, moderato dal giornalista del Corriere della sera Paolo Foschini.Giovanna Pasqualin Traversa