Settimana sociale: Forum famiglie, presentato il "Progetto Fosbury" per il protagonismo giovanile. Bordignon, "guardare al futuro del Paese" Aprire spazi di dialogo tra giovani e per i giovani al fine di condividere esperienze, sogni e necessità. Processi fortemente orientati all’operatività perché non c’è più tempo da perdere per rilanciare il ruolo dei giovani nel Paese. È questo l’obiettivo del “Progetto Fosbury. Piattaforme per attivare il protagonismo giovanile” presentato dal Forum delle associazioni familiari a Trieste in occasione della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia. Con il Progetto Fosbury "il Forum vuole stimolare, sostenere e rinforzare il protagonismo dei giovani nel momento di massima possibilità della loro vita. Per invertire una rotta che non fa sperare nel meglio, per cambiare una storia che sembra già scritta, è necessario uscire dalla logica comune, trovare nuovi punti di forza e di innovazione come ha fatto Fosbury nella storia del salto in alto. Lo scopo del progetto è quello di costruire iniziative di promozione del protagonismo giovanile sia con enti pubblici che con la società civile nel suo complesso. Piattaforme che impattino sulla vita dei giovani perché possano essere protagonisti delle loro scelte per la loro vita e per la loro comunità di appartenenza". Per Adriano Bordignon, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari: “L’avvio del Progetto Fosbury è molto importante se vogliamo guardare al futuro del nostro Paese immaginando sostenibilità e attrattività. Fosbury è un grande saltatore che ha inventato il salto dorsale e con questa rivoluzione ha vinto la medaglia d’oro alle olimpiadi di Città del Messico. È fondamentale mettere in campo una strategia volta a dare strumenti ai giovani perché diventino protagonisti prima delle loro vite e poi di questo nostro Paese che troppo spesso se ne dimentica. I giovani hanno bisogno di una base solida, devono essere messi al centro delle politiche educative e lavorative e non possono essere lasciati indietro. Inoltre sostenere i giovani nei loro progetti significa offrire opportunità per costruire anche nuove famiglie e supportare sì un auspicabile nuovo equilibrio demografico”. Secondo Alessandro Rosina, ordinario di Demografia e Statistica sociale all’Università Cattolica di Milano, “i giovani si riducono di anno in anno, ma si è ancor più indebolita la presenza delle nuove generazioni nei processi decisionali collettivi. Ciò incide sul cambiamento e sulla possibilità di portare nel mondo una visione nuova. Ciò che dobbiamo fare è far sì che l’Italia si riconosca con i nuovi tempi, guardando in avanti anziché limitarsi a replicare schemi passati. I giovani devono portare desideri nuovi, andare oltre il presente e migliorarlo, trasformando i sogni in desideri realizzabili. Il metodo Fosbury è esattamente questo, mettere i giovani nella posizione di poter pensare a qualcosa in modo diverso e mettersi in gioco per realizzarlo. Occorre far sentire ai giovani che il proprio posto lo stanno costruendo, consentendo così di trasformare il futuro comune in una casa solida, spaziosa, abitabile e funzionale, dove ogni persona rappresenta un mattone”. All’evento ha preso parte don Alberto Ravagnani, giovane sacerdote ambrosiano. I quattro giovani Fabrizio Canta, Sara Ciaci, Nicolò Rocco e Enrico Parisi hanno raccontato i loro sogni e speranze per il futuro.Gigliola Alfaro