Settimana sociale: mons. Renna, "a Trieste primizie di frutti che verranno". Ripensare e contribuire alla vita democratica (Trieste) Conclusioni che… non sono conclusioni. Mons. Luigi Renna, presidente del Comitato scientifico e organizzatore, interviene all’assemblea che riunisce i delegati alla Settimana sociale per provare a definire alcuni punti fermi e individuare dei rilanci al termine dei lavori di Trieste. Parla di “una semina di ascolto e confronto”, della necessità di “raccogliere primizie di frutti che verranno”. I cattolici giunti nella città adriatica “hanno messo in luce – dice – il desiderio di esserci e di contribuire a costruire democrazia”. Cita i discorsi tenuti dal Presidente della Repubblica Mattarella e dal presidente dei vescovi card. Zuppi, invita a rileggere i testi dei relatori che “hanno indicato la strada di una manutenzione della democrazia cui siamo chiamati come cattolici”. Tre le piste sottolineate: consapevolezza, sulla quale si sofferma lo stesso Renna; metodo, sul quale interviene padre Giacomo Costa; prospettive, tratteggiate da Elena Granata (entrambi del Comitato scientifico). “Vogliamo portare a casa questa esperienza – afferma mons. Renna a proposito della consapevolezza – nella convinzione che i cattolici, nei vari ambiti, sentono l’importanza di ripensare la dimensione comunitaria, partecipando alla vita sociale e democratica, in Italia come in Europa”. Questo anche nella prospettiva di “far nasce e accompagnare vocazioni alla vita politica, e che questa non resti estranea alla vita cristiana”. Incontrando i giornalisti poi, Mons. Renna ha fatto sapere che a "settembre sarà reso noto ciò che è emerso dalle Piazze della Democrazia in termini di contenuti. Abbiamo intenzione di promuovere, nei prossimi mesi,  tempi e momenti di confronto tra esponenti di vari schieramenti politici con l'obiettivo di favorire il dialogo tra le forze politiche su temi e argomenti che stanno a cuore a tutti. Le comunità cristiane sono sempre state - ha aggiunto Renna - luoghi, piattaforme dove ci si è impegnati per la vita degli altri. Ciò che è mancato per tanto tempo è  stata la formazione, al senso civico, al bene generare il ben comune. Abbiamo voluto animare un pensiero che divenisse poi cultura. Sappiamo che sono tanti i cattolici che non votano, speriamo che questa settimana abbia una ricaduta che permetta un’inversione di tendenza. Vogliamo generare - ha concluso Mons. Renna - nuovi percorsi e favorire le condizioni necessarie che permettano ai singoli e alle comunità di raggiungere il loro fine".Gianni Borsa