Malta: arcidiocesi dona proprietà del valore di 25 milioni di euro ad un centro per i giovani disabili. Mons. Scicluna, “miglior utilizzo dei beni è quando sono destinati a chi ha più bisogno” L’imponente “Dar Saura” nella città di Rabat, a Malta, sarà convertito in un centro di empowerment per bambini e giovani con disabilità dopo che l’arcidiocesi di Malta ha generosamente donato la proprietà dal valore di 25 milioni di Euro alla Malta Trust Foundation per un comodato d’uso di 65 anni. La casa del XVII secolo, che fino a pochi mesi fa fungeva da casa per anziani, aprirà le sue porte ai giovani diventando un Centro per la musica e le arti di Malta che in questo modo potrà far fronte alla lunga lista d'attesa. La decisione dell'arcidiocesi di cedere la proprietà - che copre un'estensione di 5.500 metri quadrati - è stata suggellata oggi durante una cerimonia di firma tenutasi alla presenza dell'arcivescovo Charles J. Scicluna e della presidente della Malta Trust Foundation Marie-Louise Coleiro Preca. “Il miglior utilizzo dei beni della Chiesa è quando sono destinati a uno scopo sociale, soprattutto aiutando chi ha più bisogno di sostegno. Spero che, attraverso la guida della Malta Trust Foundation, Dar Saura diventi un centro all’avanguardia che consenta ai bambini e ai giovani con disabilità di impegnarsi con le proprie capacità e di scoprire e coltivare il loro pieno potenziale attraverso la musica e le arti”,  ha detto l'Arcivescovo. La proprietà - spiega l’arcidiocesi - viene concessa in prestito gratuito (su base di comodato) alla Fondazione, che attingerà a fondi pubblici e dell'UE per restaurare e ammodernare l’intero edificio, compresa della cappella dedicata a San Nicola. La ristrutturazione costerà circa 10 milioni di euro e sarà in grado di ospitare una serie di attività. La presidente Coleiro Preca ha descritto l'accordo come un momento storico che posizionerebbe Malta come “un hub nel Mediterraneo per i giovani, che a causa del loro contesto svantaggiato o della loro disabilità hanno difficoltà a sviluppare il proprio potenziale”. “Si tratta di un accordo storico e siamo profondamente commossi dal gesto della Chiesa.  Il mio sogno è vedere questo hub diventare uno sportello unico affinché le famiglie possano vedere i propri figli con disabilità prosperare; un luogo dove possono crescere, sviluppare le proprie capacità e avere il potere di uscire nel mondo.  Ciò dimostrerà che ciascuna delle creazioni di Dio ha uno scopo”, ha affermato Coleiro Preca. “Il mio sogno è che ogni bambino nel nostro Paese, qualunque sia la sua capacità, trovi accesso al sostegno necessario per raggiungere il suo pieno potenziale”. Quando si aprì il Centro Villabianca per la Musica e le Arti nel novembre 2021, nessuno non si aspettava che in meno di un anno avrebbe raggiunto la sua piena capacità di accoglienza, con più di 150 bambini. Il centro è cresciuto a tal punto che al momento c'è una lista d'attesa di 250 persone. Quando, tra due anni, verrà aperto il nuovo Centro, la struttura sarà in grado di fornire uno spazio sicuro a un massimo di 500 bambini e giovani che attraverso una guida esperta potranno esplorare il potere terapeutico della musica, della danza e delle arti. L’ampio terreno della proprietà consentirà alla Fondazione di realizzare un centro terapeutico occupazionale, un’impresa sociale, sale polivalenti per la formazione, una fattoria didattica e una sala polisensoriale. E’ la seconda volta in cinque anni che l’arcidiocesi di Malta dona proprietà per aiutare le ONG che stanno facendo una differenza tangibile nella vita delle persone.  Nel 2019, l'Arcivescovo ha ceduto i locali della Chiesa, noti come Istituto Adelaide Cini a Santa Venera, all'Hospice Malta.  La proprietà verrà utilizzata per creare il St Michael Hospice, il primo complesso all'avanguardia che fornisce cure palliative complete, che è in fase di completamento. Mons. Scicluna ha affermato: “La Chiesa è impegnata nel racconto evangelico fondamentale della parabola del Buon Samaritano.  Si rivolge alle persone bisognose, offre servizi e cure e condivide la sua eredità per consentire ad altri di fare lo stesso”.M. Chiara Biagioni