Diocesi: Belluno-Feltre, è morto don Fabio Cassol. Domani in cattedrale i funerali È stato trovato morto venerdì nelle vicinanze della sua automobile don Fabio Cassol, di 85 anni, sacerdote della diocesi di Belluno-Feltre. Era uscito dal seminario, dove risiedeva, per fare una passeggiata venerdì sera. La morte nel suo 59° anniversario di ordinazione sacerdotale avvenuta il 28 giugno del 1965. Nato a San Gregorio nelle Alpi il 30 novembre 1938 don Cassol era entrato nel seminario diocesano dove compì il percorso formativo. I primi passi di ministero lo videro vicario cooperatore a Cadola (1965-1967), a Santo Stefano di Cadore (1967-1968) e a Castion (1968-1969). Poi, succedendo a don Rinaldo Andrich, fu il secondo parroco di Levego-Sagrogna, comunità che guidò dal 1969 al 1985. Quindi passò nella vicina parrocchia di Visome dal 1985 al 1993. E dal 1993 al 1997 fu parroco di Pez. Oltre al ministero di parroco, nel 1969 assunse un incarico di apostolato a nome della Commissione diocesana Migrantes, seguendo pastoralmente i circensi e i giostrai; dal 1989 al 1992 fu vice assistente del Movimento Lavoratori; dal 1990 fu presidente della commissione Justitia et pax. “Se questi incarichi dicono un po’ il suo essere “prete di frontiera”, non stupisce – scrive la diocesi sul sito – la scelta che nel 1998 lo portò a fare un’esperienza missionaria in Albania”. Rientrato in Italia, dal 2001 al 2008 fu parroco a Voltago, Frassenè e Gosaldo; poi nel 2008 divenne parroco di Rasai, dove rimase fino al 2018. Passò un periodo a Fortogna, per aiutare il parroco delle comunità del Longaronese. Da ultimo, si ritirò in Seminario a Belluno, continuando però a prestare servizio per le celebrazioni in diocesi. Nel 2023 venne designato come assistente ecclesiastico del Movimento Apostolico dei Ciechi. I funerali verranno celebrati in cattedrale, domani alle 15: questa sera alle 20, verrà recitato il Rosario. Il vescovo Renato Marangoni, il vescovo emerito, mons. Giuseppe Andrich (compagno di ordinazione), l’intero presbiterio e i diaconi della diocesi si “uniscono nella preghiera, che offrono al Signore per l’anima di questo prete zelante e appassionato. Nel contempo fanno giungere ai familiari l’espressione del proprio cordoglio”.Raffaele Iaria