Diocesi: Asti, al santuario della Madonna del Portone è nato l’Atelier Nardos. Attenzione a sostenibilità e giustizia sociale Un laboratorio di sartoria liturgica fondato sulla sostenibilità, intesa nel suo significato di rispetto dell’ambiente e delle persone, integrità ecologica e giustizia sociale. Questo è l’“Atelier Nardos” nato ad Asti nei locali di pertinenza del santuario della Madonna del Portone. “Un’idea – viene spiegato in un comunicato – che risale già a molti anni fa e che ha preso concretamente vita in occasione della visita di Papa Francesco ad Asti nel 2022, quando la sarta del laboratorio, Marina Bergantin, realizzò il piviale che il Santo Padre indossò in cattedrale. Il paramento piacque e l’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice ne ‘commissionò’ un altro, così la sartoria spiccò il volo e da questa singolare opportunità, l’idea di sartoria liturgica diventa progetto di atelier che si dedica alla confezione di vesti liturgiche esclusive come casule, piviali, camici, stole, ma anche insegne episcopali e suppellettili liturgiche sempre ricercando la propria identità nel gesto nobile e semplice della sorella di Lazzaro che profumò i piedi di Gesù con olio di puro nardo”. Oltre all’esclusività della confezione delle vesti per la liturgia, uniche e interamente fatte a mano, c’è un’altra caratteristica importante dell’Atelier Nardos: utilizza solo tessuti naturali, innovativi e di alta qualità, scelti con particolare attenzione da filiere che ne garantiscono la tracciabilità, la trasparenza e l’eticità. Nel solco del magistero di Papa Francesco, in particolare delle encicliche “Fratelli Tutti” e “Laudato sì”, il laboratorio di sartoria liturgica è anche luogo di promozione di legami comunitari. “Accanto all’atelier, infatti, sono nati i laboratori complementari. Le diverse attività manuali che vengono svolte – si legge nel comunicato – convergono nell’obiettivo concreto della confezione del prodotto finito, ma il vero scopo è far incontrare volontari e soggetti con diverse fragilità, creare un punto di incontro, confronto, di tessitura di legami, che diventi sempre più per i partecipanti un punto di riferimento e di coesione sociale”. I laboratori di Nardos sono finalizzati alla realizzazione di percorsi di crescita personale, al potenziamento del livello di autonomia e allo sviluppo di capacità trasversali e pratico-manuali. Per questo motivo si svolgono in un contesto protetto che permette di rispondere in modo differenziato alle diverse esigenze e potenzialità dei partecipanti, costruendo per ognuno un possibile itinerario evolutivo, secondo tempi e modalità adeguate. L’Atelier Nardos, in questa prima fase di avviamento, gode di un contributo erogato dai fondi dell’8×1000 della Chiesa cattolica e dalla Fondazione CrTorino.Alberto Baviera