Bracciante morto a Latina: Ucid, "piena solidarietà alla comunità indiana. Non possiamo non agire" “Quanto accaduto a Satnam Singh ci indigna profondamente come cristiani, come imprenditori e come persone impegnate ad alto livello nel mondo del lavoro”. Ad affermarlo è Paolo Grignaschi, Presidente della Sezione di Latina dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti). “Non possiamo tollerare – continua Grignaschi - che il nostro territorio venga identificato attraverso il comportamento di imprenditori che non operano secondo l’etica non solamente cristiana ma anche semplicemente l’etica naturale che impone il rispetto della vita propria e quella degli altri essere umani”. La vita umana, ribadisce Grignaschi, “va sempre e comunque messa al di sopra di qualunque altro interesse. Non possiamo non riprendere le parole pronunciate da Papa Francesco nel suo recente intervento al G7: sembra che si stia perdendo il valore e il profondo significato di una delle categorie fondamentali dell’Occidente: la categoria di persona umana”. “Come associazione e con tutto il nuovo Direttivo – prosegue - vogliamo innanzitutto manifestare il nostro cordoglio alla moglie Alisha e la nostra piena solidarietà alla comunità indiana. Non ci vogliamo però limitare a questo: attraverso imprenditori che fanno parte della nostra compagine sociale, abbiamo avuto modo di sperimentare la concreta fattibilità di progettualità che, in un contesto di piena legalità e rispetto della sicurezza, consentano un rapporto di lavoro che soddisfi le esigenze imprenditoriali valorizzando l’aspetto umano di chi presta la propria opera. Abbiamo già sentito – conclude Grignaschi - il referente Cia della comunità indiana per il settore agricolo e ci attiveremo per promuovere, nel pieno rispetto del ruolo delle parti sociali tutte (datoriali e sindacali) un tavolo di confronto e di supporto tra soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo di possibili iniziative affinché non si ripetano episodi come la tragedia di Satnam, che ci ha sconvolti nel profondo dell’anima”.Daniele Rocchi