Diocesi: Caritas Padova, resi noti i primi dati sull’attività dei Centri di ascolto del territorio relativi al 2023 A Padova si registra una tendenza, “già visibile negli ultimi anni”, a una “progressiva riduzione” delle persone che si rivolgono ai Centri di Ascolto Caritas e una variazione stessa delle persone. Evidenza però che “non ha come diretta conseguenza l’emancipazione dalla povertà o una diminuzione della povertà”. È quanto si legge ne “L’Osservatorio sulle povertà e le risorse” di Caritas che in concomitanza con la presentazione del Report statistico di Caritas italiana sulle povertà relativo all’anno 2023, propone una prima sintesi di dati, concentrata sull’attività di 37 Centri di ascolto vicariali e 16 parrocchiali della diocesi patavina. Dai questi primi dati si evince che “se il numero totale delle persone che nel 2023 si sono rivolte ai Centri di ascolto sono state 2.016, con un calo del 4,2%, di queste, un migliaio rappresentano ‘nuovi’ accessi”. Nel complesso delle 2.016 persone incontrate l’età media è compresa tra i 35 e i 54 anni, con una piccola percentuale (1,2%) di giovani tra i 18 e i 24 anni e un 14,8% (298) di persone over 65. Gli italiani sono il 44,6% mentre il 49,6% ha cittadinanza straniera e il rimanente presenta situazioni diverse come doppia cittadinanza o apolidia. Il 78,1% delle persone ha dichiarato di avere un domicilio. La tipologia delle richieste espresse si concentra in particolare su “beni e servizi” per un totale di 1.213 persone, 60,2%; spese legate all’alloggio (38,3%), ascolto (33,25%), interventi collegati alla salute (4,9%) o alla scuola e formazione (3,6%) con una distribuzione pressoché equa tra italiani e persone di altra nazionalità. “La maggior parte delle persone, circa il 62%, che si rivolge ai Centri di ascolto – commenta Marta Gaboardi, coordinatrice Osservatorio sulle povertà e le risorse di Caritas Padova – sono donne. Tra di loro la maggior parte è di nazionalità marocchina e nigeriana e ha uno o più figli. Questo ci parla di un profilo di donna che si fa carico dei problemi della famiglia, soprattutto per essere aiutata nei beni materiali o per le spese della casa. I Centri di ascolto sono un luogo in cui poter intercettare persone che non vivono grave marginalità, ma che hanno comunque bisogno di un aiuto concreto o di ascolto. Si registra inoltre un aumento delle persone con più di 65 anni – circa il 15% – che non hanno sufficienti risorse per vivere dignitosamente e questo è un dato su cui dobbiamo riflettere e pensare a delle soluzioni”. Caritas Padova ha fatto anche un’estrazione di dati relativi al primo trimestre 2024 e raffrontata con lo stesso periodo dell’anno precedente emerge “un dato in controtendenza, ossia un aumento del numero relativo degli accessi, riconducibile in gran parte alla chiusura del Reddito di cittadinanza”. Questo dato – sottolinea il direttore Caritas di Padova, Lorenzo Rampon – “lo valutiamo come una possibile conseguenza della chiusura del Reddito di cittadinanza e dell’avvio delle altre due politiche di contrasto alla povertà – Assegno di inclusione (Adi) e Supporto formazione lavoro (Sfl) – che sembrano essere meno efficaci, in quanto intercettano solo un terzo delle persone sostenute precedentemente dal Reddito di cittadinanza”.Raffaele Iaria