Diocesi: card. Cantoni (Como), “abbiamo il compito di condurre gli uomini all’amicizia con Gesù” “La vocazione di ciascuno di noi a seguire Gesù non è altro che una risposta personale a Colui che per primo ci ha amati, ha preso l’iniziativa di chiamarci alla sua sequela, al di là dei nostri meriti. È sempre opportuno che ciascuno richiami a sé stesso la domanda inattesa di Gesù a Pietro, dopo il suo tradimento: ‘Mi ami tu?’, in questo modo ci sentiremo ri-chiamati al nostro primitivo amore”. Lo ha affermato ieri sera il card. Oscar Cantoni, vescovo di Como, nell’omelia della messa nella solennità del Sacro Cuore, cui è seguita la processione cittadina. “La festività di oggi ci obbliga a domandarci sulla qualità della nostra risposta all’amore preveniente, essendo l'amore una realtà dinamica, che si sviluppa continuamente. Richiede infatti, da parte nostra, una precisa volontà che rinnova l'alleanza con il Signore”. Più oltre, Cantoni ha detto: “Ai cinque diaconi che domani mattina (oggi per chi legge, ndr) saranno consacrati presbiteri ho detto loro che le anime vanno conquistate innanzitutto con la nostra personale santità. Sono attratte dal nostro coinvolgimento interiore per Lui e dalla passione per l’evangelizzazione, prima ancora di qualsiasi altro insegnamento che possiamo e dobbiamo loro offrire. Il popolo di Dio, infatti, ha un ‘fiuto speciale’ per individuare immediatamente la qualità e la intensità del nostro amore di pastori per il Signore. Sa distinguere chi ripete una dottrina da chi annuncia con decisione e slancio come la sua vita sia stata radicalmente trasformata da un libero incontro personale con il Signore risorto e quali effetti produca ancora oggi la nostra comunione con Lui e con i fratelli che Dio ci dona”. Infine: “Ancora oggi Gesù Cristo non è amato dalla maggior parte degli uomini del nostro tempo perché non è conosciuto e noi, suoi discepoli, facciamo troppo poco per presentar-lo come il Signore e il Salvatore del mondo, la luce vera che illumina ogni uomo. Noi tutti abbiamo il dolce compito di condurre gli uomini del nostro tempo a una profonda amicizia con il Signore e tra di noi”.Gianni Borsa