Diocesi: mons. Maffeis (Perugia-Città della Pieve), “la carità deve essere intelligente, aprendo piste per condividere” La carità “deve essere intelligente aprendo piste per condividere”. Lo ha detto l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Ivan Maffeis, intervenendo oggi alla presentazione del IX Rapporto diocesano sulle povertà e sulle risorse intitolato “Catene spezzate”, curato dall’Osservatorio sulle povertà e l’inclusione sociale della Caritas di Perugia-Città della Pieve. “Le pagine di questo IX Rapporto raccontano di un viaggio che potremo scandire in tre tappe: la prima va dai problemi alle persone – ha precisato –, per affrontare seriamente una carità che abbia il riflesso della carità di Dio e qualifichi anche il nostro rapporto con chi vive situazioni di povertà. La seconda tappa va dalla società alle istituzioni, che ringrazio quanti le rappresentano a diverso titolo, dai Comuni, alla Provincia, alla Regione, raccogliendo la loro attenzione e disponibilità. Sarebbe impensabile delegare la cura dei poveri a qualcuno. Come istituzioni civili e come Chiesa è bello poter dire che qui ci sono interlocutori con cui si cammina insieme. Il lavoro di ‘rete’ della nostra Caritas va in questa direzione, perché il bene comune è il bene della città, quello che sta a cuore a tutti. La terza è dalla denuncia delle ‘catene’ alla proposta”. Il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, ha spiegato la scelta del titolo “Catene spezzate”: i piedi incatenati e le “catene spezzate” rappresentano “il lavoro compiuto, la missione svolta con molto impegno dove tante famiglie sono tornate libere di poter camminare”. “La povertà è in aumento nella nostra diocesi con un dato importante – ha concluso –, che ci dice che tante ‘catene’ sono state spezzate, ma tante nuove ‘catene’ sono arrivate perché il 40% delle famiglie in difficoltà sono nuovi poveri che si rivolgono per la prima volta alla Caritas nel loro cammino di vita”.Patrizia Caiffa