Concilio Sinense: card. Parolin, “auspichiamo da tanto tempo ormai di poter avere una presenza stabile in Cina” “Il Concilio di Shangai mi ha ispirato nel non avere paura di affrontare questo tema (la presenza della Chiesa cattolica in Cina, ndr) sebbene sia particolarmente difficile e complicato, nell’avere pazienza e nell’avere tanta speranza. Ho parlato dei semi che si gettano sulla terra: anche se subito non pare diano risultato, alla fine germogliano e un po’ di raccolto lo danno sempre”. Lo ha detto il card. Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, a margine del convegno internazionale “100 anni dal Concilium Sinense: tra storia e presente", oggi all’Università Urbaniana di Roma. Sulla possibilità di aprire una rappresentanza pontificia nel Paese, il card. Parolin aggiunge: “È sempre difficile fare previsioni, noi auspichiamo da tanto tempo ormai di poter avere una presenza stabile in Cina anche se potrebbe non avere all’inizio la forma di una rappresentanza pontificia, di una nunziatura apostolica, ma di aumentare e approfondire i nostri contatti questo è il nostro scopo. Poi la forma può essere diversa, adesso non fissiamoci su un’unica maniera. Noi auguriamo che con il passare del tempo, più i rapporti si approfondiscono, ci sia questo passo”. Anche “il riconoscimento delle conferenze episcopali - conclude - è un tema di discussione, in modo tale che comprenda tutti i vescovi cinesi ma è ancora un tema di lavoro”.Elisabetta Gramolini