Salute: Di Maolo (Serafico Assisi), "per sanità sostenibile prendersi cura di uomo, natura, ambiente, sviluppo sociale ed economico"   "Dobbiamo maturare la consapevolezza che la salute la possiamo difendere con le nostre scelte individuali e collettive. Progettare una sanità sostenibile vuol dire prendersi cura non solo dei nostri simili, superando egoismi e particolarismi, ma anche della natura, dell’ambiente e dello sviluppo sociale, economico e culturale della nostra società". Lo ha detto Francesca Di Maolo, presidente Istituto Serafico di Assisi, nel suo intervento, ieri sera, alla sessione "Ambiente e salute - Promesse, impegni, azioni possibili", nell'ambito del XXV convegno nazionale di pastorale della salute della Cei in corso fino al 15 maggio a Verona. Secondo Di Maolo occorre una "strategia di prevenzione della salute dell’ecosistema" che coinvolga "istituzioni, scuole, amministrazioni, strutture sanitarie, privati, ciascun elemento della comunità è chiamato a fare la sua parte per la salute del pianeta e dell’uomo". In questo scenario, il sovraccarico dei sistemi sanitari evidenzia la necessità di "lavorare in modo proattivo per anticipare i fenomeni che minano gli equilibri degli ecosistemi. A maggior ragione, in un momento come questo di ricostruzione e ripartenza, ogni scelta, e in particolare quelle relative agli investimenti di risorse, va ponderata e poi monitorata in una prospettiva che travalica il breve periodo, ma guarda con senso di responsabilità agli impatti di sistema e all’effetto sulle prossime generazioni". Tre gli ambiti sui quali concentrarsi, secondo la presidente del Serafico: sicurezza e dignità del lavoro, promozione di un modello economico che "non generi al suo interno esclusi, disuguaglianze e povertà", ripartenza da una politica come servizio per il bene comune.Giovanna Pasqualin Traversa