Dipendenze; Fict, lunedì 13 maggio a Verona si parlerà di "giovani iperconnessi ma non in relazione?" La Federazione italiana comunità terapeutiche (Fict) presenterà, il 13 maggio, presso l’Opera Don Calabria, Casa Madre, S. Zeno in Monte, a Verona, una sessione tematica al XXV Convegno dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei. La sessione, intitolata “Dipendenze – Giovani iperconnessi ma non in relazione?”, affronterà il tema della connessione tra dipendenza da internet, solitudine e uso di sostanze stupefacenti. Esperti e giovani provenienti da centri Fict discuteranno delle sfide legate a questo argomento. “Ci troviamo di fronte a diverse problematiche e a cambiamenti nei comportamenti d’uso di sostanze, aggravati dai disturbi mentali, esasperati anche dalla pandemia. Le tecnologie digitali, come internet e i social media, possono influenzare la percezione della realtà, creando una falsa sensazione di connessione e gratificazione superficiale che non sempre soddisfa i bisogni emotivi e relazionali profondi delle persone. La solitudine può sfociare in isolamento sociale ed affettivo, fino ad arrivare al disagio psicologico e alle dipendenze da sostanza. Le tecnologie digitali, soprattutto durante la pandemia da Covid, hanno cambiato il modo in cui i ragazzi interagiscono con i loro pari e con gli adulti. Possono essere più connessi online e questo non sempre si traduce in relazioni più profonde o significative nella vita reale”, afferma Luciano Squillaci, presidente della Fict. La sessione tematica della Fict vedrà la partecipazione diretta dei ragazzi provenienti dal Ceis di Treviso e dal Centro di Solidarietà Don Lorenzo Milani di Venezia Mestre, al fine di esplorare i loro desideri, le loro solitudini e il mondo iperconnesso in cui vivono con i pro e i contro. “Sarà un’occasione preziosa - spiega Squillaci - per mettere al centro i bisogni dei giovani. È necessario dare più valore all’ascolto attivo, ad un dialogo aperto e diretto per comprendere le dinamiche, la realtà dei ragazzi. Gli adulti non devono solo educare i giovani, ma devono anche imparare da loro. Solo aprendo spazi di scambio, possiamo costruire relazioni autentiche e favorire una conoscenza e una crescita reciproca”. Introduce la sessione il presidente della Fict. Intervengono Stefano Vicari, neuropsichiatra infantile dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, su “Leggere tra le righe la solitudine dei ragazzi”; Tiziana Venturini, psicologa e psicoterapeuta del Centro di Solidarietà Don Lorenzo Milani di Venezia Mestre. su “L’unità di strada: una possibilità di approccio con gli adolescenti. Un lavoro di prossimità”; Adele Emanuela Cutaia, psicologa e coordinatrice area dipendenze patologiche dell’Associazione Casa Rosetta di Caltanissetta, su “Strategie di Casa Rosetta sui fattori di rischio e per la prevenzione”. A seguire un momento di confronto con i giovani dei Centri Fict che hanno realizzato il video testimonianza “#manifestodeidesideri” per capire insieme quali sono i sogni, le mancanze e le paure dei giovani.Gigliola Alfaro