Giovani e società. Lozzi (dirigente scolastico): “Dalla cura alla partecipazione”

Il 30 e 31 maggio si è svolto a Roma “Impossibile 2024”, evento biennale organizzato da Save the Children Italia Ets, che rappresenta uno spazio di dialogo tra giovani, istituzioni, cultura, impresa e Terzo Settore. Tra i relatori Paolo Lozzi, dirigente scolastico dell’Ic di Roma, “Ennio Morricone”, situato nel quartiere di San Basilio. Al dirigente scolastico il Sir ha chiesto di riportare la sua esperienza professionale e di approfondire il tema della scuola come “palestra di partecipazione”

(Foto Ic Ennio Morricone, Roma)

Affrontare il tema della partecipazione giovanile alla vita della scuola e della società, significa parlare di cittadinanza attiva, di partecipazione alla vita democratica, come stabilisce la Costituzione all’art. 117: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”. Ma come si possono coinvolgere i ragazzi in maniera libera e significativa ad una partecipazione attiva a scuola? Come si costruisce un sistema di partecipazione? Da dove si inizia?

(Foto Ic Ennio Morricone, Roma)

Quando nel 2019 sono arrivato nell’istituto Ennio Morricone, che all’epoca portava il nome della strada in cui è ubicato, via Belforte del Chienti, ho trovato una situazione complessa, con molti ragazzi ripetenti, dell’età compresa tra i 13 ed i 15 anni che stazionavano nelle varie classi della scuola secondaria di primo grado. Si registravano molti casi di dispersione scolastica di ragazzi che frequentavano saltuariamente le lezioni o erano presenti a scuola ma senza alcun tipo di coinvolgimento. Cos’era la scuola per questa realtà?

Bisognava ritrovare un’identità di scuola quale luogo di incontro e di confronto, di crescita e di formazione, ma soprattutto occorreva costruire relazioni autentiche, attraverso cui recuperare la fiducia ed un clima sereno in cui poter innescare percorsi di apprendimento mirati.

Cura e ascolto. Si è ritenuto necessario, con il collegio dei docenti, di ripartire dalla parola “cura”. La cura degli ambienti, con l’intento di creare spazi accoglienti ed inclusivi. La cura dell’innovazione, con percorsi di formazione continua rivolti al personale. Ma prioritariamente la cura della persona e delle relazioni, tra il personale scolastico, con le famiglie, con il territorio e soprattutto con gli studenti.

Era necessario dedicare loro del tempo per l’ascolto,

quindi sono stati attivati spazi di ascolto con psicologi esperti, è stato creato il Consiglio dei ragazzi con l’elezione di due sindaci ed è stato favorito un maggior dialogo con gli insegnanti, anche sostituendo la sanzione disciplinare della sospensione con servizi utili alla comunità scolastica. Per promuovere il coinvolgimento degli studenti, si è focalizzata l’attenzione sui loro punti di forza facendo leva sulla motivazione generata dalla passione:

ognuno di loro custodisce un sogno, un desiderio, una passione per qualcosa e far emergere il desiderio di realizzarlo rappresenta una motivazione determinante.

Abbiamo cercato di far capire loro che ognuno rappresenta una risorsa per se stesso e una possibilità di arricchimento per tutti. In una comunità ognuno ricopre un ruolo, che è unico ed irrepetibile, e se manca l’apporto anche di un solo ragazzo, mancherà sempre qualcosa. Sono stati elaborati percorsi sportivi, di fotografia, cinema, teatro, musica, sostegno allo studio pomeridiano, scrittura creativa, lingua inglese con esame Trinity, scacchi, pittura, è nata la Web radio, il giornalino digitale. Si è fatto in modo che il percorso di crescita dei tre anni di scuola secondaria venisse valutato in quanto tale, come crescita della persona in tutti i suoi aspetti, secondo competenze e conoscenze acquisite in ambito formale, non formale e informale, attraverso il riconoscimento dei crediti scolastici per attività certificate (sport, volontariato, associazionismo, partecipazione a percorsi proposti dalla scuola in orario extrascolastico). L’Ic Ennio Morricone ha promosso molteplici collaborazioni con associazioni sportive, musicali, culturali e con gli istituti superiori, per favorire percorsi di orientamento, di sostegno allo studio, motivazionali ed in generale un ampliamento della propria offerta formativa. Oggi la scuola è aperta tutti i giorni fino a sera, punto di riferimento in un territorio complesso, per offrire ad ogni ragazzo percorsi educativi e formativi attraverso la cooperazione con il Terzo Settore, e un’idea di scuola aperta ed accogliente, che pone la persona al centro del processo formativo.

Un nome e un’identità. Questa è la visione di scuola che si è cercato di costruire in questi anni, e che ci ha condotti all’intitolazione dell’istituto al maestro Ennio Morricone, per assumere un proprio nome ed una propria identità. Questa idea di scuola favorisce la partecipazione di ogni studente alla vita scolastica, poiché ognuno si sente personalmente coinvolto e parte di una comunità. Gli sforzi compiuti per costruire un sistema che coinvolga i ragazzi e ne favorisca la partecipazione sono stati molti, sempre nel rispetto della volontà di ogni studente, al quale resta la libera scelta di partecipare attivamente oppure di fare altre scelte: anche questa è educazione alla democrazia. Esercizio di democrazia.

(*) dirigente scolastico dell’Ic “Ennio Morricone” di Roma

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