A Casamicciola la macchina dei soccorsi non si è fermata: si continua a scavare nel fango per cercare i dispersi della frana, avvenuta la mattina presto di sabato 26 novembre a causa di un’alluvione ma anche della fragilità del territorio, gravato anche da abusi edilizi. All’appello mancano al momento quattro dispersi: a dare sostegno alle loro famiglie e a quelle delle vittime, come pure a chi si trova nelle zone più difficili da raggiungere nell’area del disastro, in prima linea c’è la Chiesa di Ischia, attraverso la Caritas e la parrocchia di Santa Maria Maddalena. Intanto, il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello, sarà ad Ischia venerdì 2 dicembre.
“Oggi stiamo cercando di recuperare delle derrate alimentari da consegnare a tutte le persone che vivono nelle zone che non sono raggiungibili con l’auto, perché molte strade sono ancora bloccate e inagibili. Stiamo raccogliendo soprattutto acqua, alimenti, sapone e detersivi in generale”, racconta al Sir il parroco di Santa Maria Maddalena, don Gino Ballirano. “Ci stiamo organizzando per attivare, speriamo già da oggi pomeriggio, con la collaborazione della Caritas diocesana, nella chiesa parrocchiale un ulteriore centro di raccolta di cibo per coloro che non possono muoversi e fare la spesa. Queste persone, che si trovano nelle zone isolate, infatti, ormai hanno finito le scorte che avevano in casa”, aggiunge il sacerdote. Nel pomeriggio, dunque, ci sarà in parrocchia una riunione con la Caritas per organizzare il tutto.
Di fronte alla grande tragedia, la solidarietà non manca: “C’è un supermercato della zona, il Doc a piazza Bagni, che ha avuto grossi danni per il maltempo – ci spiega don Gino – ma sta donando prodotti alimentari per le persone che non riescono a muoversi dalle loro abitazioni. Quello che ci viene donato viene ripulito dai volontari della Caritas e lo carichiamo sui furgoni che abbiamo recuperato per iniziare un giro di distribuzione”, spiega il sacerdote.
Solidarietà fattiva, ma anche sostegno spirituale. “L’incontro di preghiera promosso ieri è stato bellissimo, un momento molto intenso – afferma don Ballirano -. Abbiamo meditato insieme, dopo la preghiera del rosario e i canti, sulla Prima Lettera ai Corinzi, sull’Inno all’amore, e abbiamo compreso che
in questo momento quello che ci dà forza e speranza è l’amore,
uscire da noi stessi, non stare troppo a pensare ai problemi e metterci subito a disposizione degli altri per amarci e stare vicini gli uni agli altri”. Per quanto riguarda le vittime, ci dice il parroco, “al momento non si sono registrate novità su nuovi ritrovamenti di chi ancora manca all’appello. Stiamo anche attivando momenti di ascolto per le famiglie dei dispersi, che siamo sostenendo con la preghiera e con la nostra vicinanza in questo momento di prova. Oggi in tutte le celebrazioni la preghiera sarà fatta per loro e per le vittime”.
Anche Caritas Italiana continua a seguire con attenzione l’evoluzione della situazione a Casamicciola, nell’isola di Ischia, colpita da una frana che ha provocato morti, feriti e sfollati. “Sabato scorso, il presidente e il segretario generale della Cei, card. Matteo Zuppi e mons. Giuseppe Baturi, hanno espresso – con una telefonata al vescovo, mons. Gennaro Pascarella – la solidarietà della Conferenza episcopale italiana all’intera comunità”, ricorda in una nota la Caritas, annunciando che “venerdì 2 dicembre, il direttore della Caritas Italiana, don Marco Pagniello, sarà nell’isola per testimoniare vicinanza alla popolazione e fare il punto con la Chiesa locale sugli interventi”. Unendosi alla preghiera per le vittime e per i loro familiari, “Caritas Italiana resta in stretto contatto con la delegazione regionale e con la Caritas diocesana per valutare le necessità e organizzare gli aiuti. Da subito si è mobilitata per offrire sostegno morale e psicologico alle famiglie sfollate, con particolare attenzione ai più piccoli e vulnerabili”. Il centro “Giovanni Paolo II” è il primo punto di riferimento per l’accoglienza degli sfollati che vengono poi indirizzati negli alberghi che hanno dato disponibilità, in alcuni dei quali, non essendo attive le cucine, provvisoriamente Caritas provvede anche ai pasti.
“Questa nuova emergenza – sottolinea don Marco Pagniello – colpisce un territorio e una popolazione che, come abbiamo denunciato il mese scorso, purtroppo è ancora alle prese con i ritardi nella ricostruzione dopo il terremoto che il 21 agosto 2017 ha provocato 2 vittime e 42 feriti, oltre a 3.000 sfollati, di cui una parte ancora oggi vive in abitazioni di fortuna”. Poi aggiunge: “Non si può continuare a parlare di prevenzione e cura solo quando ci sono le emergenze. È tempo di responsabilità e consapevolezza: azioni concrete e costanti di studio, difesa e cura del territorio, possono prevenire o comunque ridurre progressivamente i rischi per le popolazioni più vulnerabili”.