“Grati a papa Francesco, che ci ha mostrato la sua vicinanza, e al cardinale Pietro Parolin, inviato legato pontificio presso di noi, sentiamo la carezza della Chiesa, e al tempo stesso vogliamo ricentrare la pastorale diocesana avanzando processi di comunione e missione, secondo lo stile sinodale”. Parola e pensieri dell’arcivescovo metropolita di Cosenza – Bisignano monsignor Francesco Nolè, che al Sir testimonia la sua gioia per il momento di grazia che in questo anno sta vivendo la diocesi. Nel 2022 infatti ricorrono gli 800 anni dalla consacrazione della Cattedrale. Un cammino lungo otto secoli, che si intreccia con la storia, la cultura e la tradizione del popolo cosentino, nonché con la fede, che qui è sempre stata un fattore determinante nella vita del popolo. Una storia che parte da lontano, dalla donazione della preziosa Stauroteca, croce reliquiaria della passione di Cristo che Federico II nel 1222 recò da Palermo alla cattedrale di Cosenza in occasione della sua consacrazione.
“Oggi gli 800 anni della Cattedrale sono l’opportunità di una nuova alleanza tra le diverse forze di una città che, come tante del Mezzogiorno, è attanagliata da molteplici problematiche sociali – spiega Nolè – ma i calabresi hanno una forza interiore e un ingegno non indifferenti, una pelle dura per resistere alle difficoltà e trasformarle in risorse”.
La città è in fermento per la visita del prossimo 25 giugno del cardinale Pietro Parolin che, nominato ad hoc Legato pontificio da papa Francesco, presiederà una solenne Eucarestia nel giorno della seconda Dedicazione della chiesa madre. “La giornata che ci apprestiamo a vivere, insieme a tutti i momenti celebrativi di quest’anno giubilare, vuole essere anche un segno per dire che la nostra città, il territorio, tra tante difficoltà e contraddizioni, tra mali antichi e nuovi, ha bisogno di una spinta per affrontare le sfide del tempo presente e, nell’ambiente sinodale, prepararsi alla Chiesa di domani”, dice don Enzo Gabrieli, vicario episcopale per la catechesi, la cultura e l’evangelizzazione, uno dei due membri della Missione pontificia che accompagna la visita di Parolin.
Ad animare le attività legate agli 800 anni della Cattedrale è l’associazione di promozione sociale 8CentoCosenza, voluta dall’arcivescovo, chiamata a contribuire al disegno e alla realizzazione di un piano organico e multidisciplinare per le celebrazioni. È guidata dalla storica dell’arte Antonella Salatino che dice: “Il programma di celebrazioni è stato pensato su due livelli, un primo prettamente liturgico, vissuto con partecipazione e impegno dalla comunità diocesana, un secondo livello prettamente laico che intende attivare il territorio, in un’ottica di collaborazione e integrazione, alla riscoperta della sue profondità, del suo paesaggio culturale lungo gli otto secoli di vita del Duomo”.
A ribadire lo spirito che anima l’anno giubilare è proprio monsignor Nolè: “Gli 800 anni della cattedrale di Cosenza sono la possibilità, dopo i difficili periodi della pandemia, di rinsaldare i legami di fiducia tra di noi, certi che nessuno si salva da solo, ma altrettanto consapevoli che le nostre comunità, piccole o grandi, a partire dalle famiglie, sono i punti di luce da cui ripartire per incidere sul territorio, per dare il mostro contributo di credenti credibili per la formazione del tessuto sociale”.
La festa della chiesa madre di Cosenza è già stata l’occasione di creare ponti e fare comunione, anche grazie alla collaborazione con le istituzioni. “Nell’associazione che abbiamo costituito – prosegue Salatino – convergono anime diverse: laici e consacrati con formazioni e sensibilità diverse, ma che si fanno strumento per accompagnare, sostenere e supportare le celebrazioni e i festeggiamenti di questo importante giubileo, che interessa l’intera Diocesi”. L’associazione ha realizzato un proprio programma culturale, articolato con diversi eventi che permeano la comunità su vari livelli e pensando a diversi tipi di pubblico.
Prossimo importante evento è l’inaugurazione della mostra “1222-2022. Tam Antiqua, quam Nova: la Cattedrale si racconta”, una esposizione curata da Cristiana Coscarella e Rinaldo d’Alessandro, in cui sarà raccontata la Cattedrale e le sue pietre che parlano attraverso otto secoli di storia.
Spazio anche alla musica con una lunga stagione concertistica, apertasi a gennaio e che si concluderà a febbraio 2023 in collaborazione con il Conservatorio Giacomantonio, nel cui ambito vi sono anche i festeggiamenti per il restauro del prezioso organo Mascioni.
Il tutto sotto la protezione della Vergine Maria. “L’immagine della nostra Patrona, la Madonna del Pilerio – chiude l’arcivescovo Nolè – per tre anni ha visitato tutte le parrocchie della diocesi, raccogliendo la preghiera, la gioia, la speranza, anche il dolore della nostra gente. È andata anche nei paesi più piccoli della diocesi, in quei borghi ora abitati da pochi, per dire a tutti che ciascuno è importante. Oggi è qui, nel centro storico di Cosenza, che meriterebbe una speranza nuova, e noi speriamo proprio che la gioia di questo evento rechi quella consolazione di cui c’è tanto bisogno”.