La Voce dei Berici: “Particolare attenzione alle persone fragili e uno spazio dedicato ai fumetti per agganciare i più giovani”

Il nostro settimanale diocesano in questo anno ha lavorato per offrire percorsi di ricerca per una riflessione condivisa all’interno della comunità ecclesiale, ma non solo, con l’obiettivo di proporre nuovi orizzonti di senso. La scelta è stata quella di dare un’attenzione particolare soprattutto alle persone in situazione di fragilità: dagli anziani ai disabili, dalle famiglie con bambini ai giovani. Oltre a questo, abbiamo raccontato come le nostre parrocchie abbiano cercato di alimentare la vita di fede dando spazio alla creatività, valorizzando gli strumenti digitali, esprimendo una vicinanza speciale a chi è in difficoltà. Anche il nostro settimanale, come altri giornali diocesani, per alcuni mesi ha offerto alle persone la possibilità di seguirci gratuitamente sulla versione digitale del giornale, avendo così una possibilità costante di informazione.

Come redazione de La Voce dei Berici siamo impegnati ad attraversare questa inedita e inattesa “tempesta” rappresentata dall’emergenza del Covid-19 in particolare concentrandoci su tre azioni principali: offrire chiavi di lettura di quanto stiamo vivendo, mantenere e rinnovare la relazione con i lettori, cercare di capire come l’evento sconvolgente della pandemia cambi in modo irreversibile anche il nostro modo di fare informazione.
La crisi sanitaria ha toccato tutti gli ambiti di vita, rendendo esplicite domande profonde e decisive per il futuro, con riferimento al nostro modello di vita personale e comunitario. Il nostro settimanale diocesano in questo anno ha dunque lavorato per offrire percorsi di ricerca per una riflessione condivisa all’interno della comunità ecclesiale, ma non solo, con l’obiettivo di proporre nuovi orizzonti di senso. La scelta è stata quella di dare un’attenzione particolare soprattutto alle persone in situazione di fragilità: dagli anziani ai disabili, dalle famiglie con bambini ai giovani. Oltre a questo, abbiamo raccontato come le nostre parrocchie abbiano cercato di alimentare la vita di fede dando spazio alla creatività, valorizzando gli strumenti digitali, esprimendo una vicinanza speciale a chi è in difficoltà. Anche il nostro settimanale, come altri giornali diocesani, per alcuni mesi ha offerto alle persone la possibilità di seguirci gratuitamente sulla versione digitale del giornale, avendo così una possibilità costante di informazione.
Man mano che ci si è resi conto che la crisi non si sarebbe risolta presto, si è cominciato a sviluppare una riflessione su come saremo alla fine di questa pandemia. Ne è emersa la consapevolezza che per rimanere una presenza significativa dobbiamo da un lato diventare ancora di più strumento capace di coagulare soggetti diversi e, dall’altro, spingere anche su altri tipi di linguaggio e di comunicazione, accelerando su alcune novità alle quali, ancora prima della pandemia, avevamo cominciato a dare spazio.
Abbiamo dunque sviluppato sinergie con soggetti della diocesi con i quali già si collaborava. La pandemia ha portato a rendere queste collaborazioni strategiche. Si va dalle partnership con il museo diocesano o con l’Ufficio di Catechesi, alle collaborazioni su progetti precisi con l’Ufficio di pastorale sociale, l’Istituto di scienze sociali e religiose, gli oratori, con il gruppo di fumettisti di BreganzeComics.
Sul versante dei linguaggi e della comunicazione le novità si sono registrate da un lato nella scelta di dare spazio stabilmente ai fumetti, come modalità espressiva differente e capace di agganciare le giovani generazioni e dall’altro di promuovere nuovi incontri con i lettori attraverso l’online, aprendo con questo nuove possibilità rispetto alle quali non solo non si tornerà indietro, ma anzi sarà necessario un impegno per rafforzarle e renderle stabili. Questo si è accompagnato con la decisione di potenziare la presenza sui social, con un progetto avviato negli ultimi due mesi e che ci impegnerà per tutto il 2021. Tutto questo dovrà servire a curare di più e meglio la relazione e il dialogo con i nostri lettori. Se da un lato, infatti, offriamo loro maggiori servizi e possibilità dall’altro siamo consapevoli che questo anno rischia anche di allentare i legami di appartenenza sia alla community del giornale che in senso più lato alla comunità ecclesiale.

Qui è la sfida principale che arriva dall’attuale pandemia e per la quale passa anche il senso presente e futuro di una testata come la nostra.

(*) direttore “La Voce dei Berici”

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