Giovanni Belzoni. Chi era costui? Chi ha frequentato la zona delle facoltà scientifiche di Padova, sa bene che esiste una via della città che porta questo nome. Ma credo che le conoscenze della maggior parte delle persone che l’hanno sentito nominare (anche gli studenti universitari che frequentano quelle parti) si fermi qui. Prorogata a causa del Covid- 19 sino allo scorso fine luglio, ha chiuso i battenti a Padova una bella mostra dedicata proprio alla sua figura: “L’Egitto di Belzoni. Un gigante nelle terra delle piramidi”. Chi ha potuto visitarla, ha scoperto che Giovanni era figlio di un barbiere padovano della zona del Portello e che il suo cognome vero era “Bolzòn” (chissà, forse aveva degli antenati trevigiani?), da lui stesso trasformato in “Belzoni” per renderlo più facilmente fruibile nell’ambito delle sue numerose frequentazioni internazionali. Si viene a sapere, soprattutto, che fu un egittologo di straordinario prestigio, che viaggiò moltissimo e nell’antico Egitto fece scoperte memorabili. Morì a soli 45 anni, durante un viaggio di esplorazione del fiume Niger, in Africa, nel 1823. Chissà quante altre storie, magari non così straordinarie come quella di Belzoni ma altrettanto suggestive, celano i nomi delle vie e delle piazze, non solo di Padova, ma anche delle nostre città e dei nostri paesi.
Non ci riferiamo, ovviamente, ai nomi dei personaggi da tutti conosciuti, come gli immancabili Giuseppe Verdi o Cristoforo Colombo, ma a quelli meno noti di persone che hanno dato un contributo al bene di tutti e le cui comunità, con gratitudine, hanno poi deciso di ricordarli dedicando loro il nome magari di una semplice via “laterale” o di una umile “piazzetta”. In non pochi casi, si incontrano i nomi di consacrati e di parroci che si sono spesi per i propri parrocchiani, insieme a tante altre figure, che hanno lasciato un segno nella vita della comunità civile. Chissà quanta storia rischia di essere dimenticata se nessuno si prende a cuore di riportarla alla luce e di narrare le vite e le storie che quei nomi custodiscono e, al tempo stesso, celano. Soprattutto gli appassionati di storia, le amministrazioni comunali, le associazioni locali, gli operatori nell’ambito della cultura, i mezzi di comunicazione… hanno l’importante compito di far conoscere ciò che sta dietro ad un nome, affinché non trionfino l’oblio e la dimenticanza. Ma forse spetta anche a ciascuno di noi, in quanto cittadini, riscoprire e valorizzare le persone e gli eventi che delineano la toponomastica dei nostri paesi. L’estate può diventare un tempo propizio per lasciarci stuzzicare dalla curiosità e andare a riscoprire che cosa c’è dietro il nome di una via, magari a cominciare da quella in cui abitiamo. Può darsi che facciamo scoperte inattese, che ci sorprendono e ci spiazzano, ma in ogni caso ci aiutano a conoscere meglio e ad amare di più il territorio nel quale viviamo. E poi, chissà, da cosa nasce cosa…
(*) direttore “L’Azione” (Vittorio Veneto)
Dietro i nomi di vie e piazze storie di vite che meritano
Chissà quante storie celano i nomi delle vie e delle piazze, non solo di Padova, ma anche delle nostre città e dei nostri paesi. Non ci riferiamo, ovviamente, ai nomi dei personaggi da tutti conosciuti, come gli immancabili Giuseppe Verdi o Cristoforo Colombo, ma a quelli meno noti di persone che hanno dato un contributo al bene di tutti e le cui comunità, con gratitudine, hanno poi deciso di ricordarli dedicando loro il nome magari di una semplice via “laterale” o di una umile “piazzetta”. In non pochi casi, si incontrano i nomi di consacrati e di parroci che si sono spesi per i propri parrocchiani, insieme a tante altre figure, che hanno lasciato un segno nella vita della comunità civile