Dallo scorso 7 aprile in tutt’Italia diverse proiezione speciali del film “Il Monaco che vinse l’Apocalisse”. È la storia di Gioacchino da Fiore, fondatore dell’ordine florense e la cui apertura della causa di beatificazione da parte della diocesi di Cosenza-Bisignano è in fase preliminare, affidata al postulatore don Enzo Gabrieli. Dopo 800 anni in cui si parlava di lui sottovoce, ora con questo film di Jordan River, prosegue il suo cammino e s’intreccia con il Giubileo della speranza. Dopo essere uscito nei cinema italiani a dicembre suscitando interesse e curiosità ed essere stato recentemente presentato negli Stati Uniti il film ritorna in sala con diverse proiezioni per “far vivere così un’esperienza multisensoriale unica”, spiega una nota. “Il film è ancora richiesto dagli esercenti con una programmazione fino a Pasqua e oltre; ora arriverà anche laddove non è stato possibile programmarlo a dicembre. Siamo entrati al quarto mese e per un film indipendente questo è già un successo, segno che l’opera non è vincolata a una stagione” , fanno sapere dalla Delta Star Pictures, società che ha distribuito il film.
Si è partiti il 7 aprile al Cinema Nuovo Jolly 2 di Piacenza. Il giorno dopo al Cinema Silvio Pellico a Saronno, in provincia di Varese, così come di nuovo nel sud, a Paola, nella città di San Francesco, ma anche a San Severo in provincia di Foggia il 10 aprile, per giungere a Roma, nel cuore della capitale, proprio a Pasqua il giorno 20 aprile al Cinema delle Provincie alle 18 con la presenza del regista e del cast. Ma il viaggio prosegue anche a Pasquetta e dopo ancora a Grottaferrata il 22, a Licata in provincia di Agrigento, fino al 28 aprile a Iglesias, in Sardegna. E la lista sale è destinata ad aumentare con nuove proiezioni anche a maggio con eventi legati al Giubileo. “Il Monaco che vinse l’Apocalisse” oltre a essere il primo film italiano girato in 12K è anche il primo film in assoluto che si ispira all’apocalisse descritta da Gioacchino da Fiore, definito “pensatore pittorico” e che ha ispirato numerosi pensatori e artisti, tra i quali Montaigne, Hegel, Joyce, Michelangelo e, ovviamente, Dante Alighieri, il quale lo ha collocato nel Paradiso (Canto XII) tanto da definirlo “di spirito profetico dotato”, spiega la nota.