Diocesi: mons. Moraglia (Venezia) al precetto pasquale interforze, “senza il diritto non possiamo parlare di vera carità”

“Uno Stato che voglia essere uno Stato di diritto deve darsi delle istituzioni che realizzino quello che gli uomini da soli, naturalmente, non riescono a darsi. Le istituzioni servono per aiutare sé stessi e gli altri a vivere secondo il diritto. Senza il diritto non possiamo parlare di vera carità”. Lo ha detto oggi, 8 aprile, il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, rivolgendosi ai militari di più Corpi d’Armata riuniti per la celebrazione del precetto pasquale interforze, presso la basilica della Madonna della Salute, una delle chiese giubilari del Patriarcato.
Alla messa, presieduta dallo stesso Moraglia insieme a due cappellani dell’Ordinariato militare, don Giuseppe Massari (Marina e Lagunari) e don Donato Labriola (Guardia di Finanza), hanno partecipato anche il prefetto di Venezia, Darco Pellos, il questore Gaetano Bonaccorso e, per la città di Venezia, il consigliere delegato Aldo Reato. Presente anche una rappresentanza delle associazioni d’arma.
Nella sua omelia, il patriarca ha fatto riferimento anche all’Anno Santo: “Questa occasione cade nell’anno giubilare: come sapete il tema che il Papa ha scelto è un richiamo alla speranza – ha detto Moraglia –. ‘Spes non confundit’ quasi a dire che la speranza non è un’utopia, ha un fondamento. La speranza è anzitutto un atteggiamento umano, ma è anche una virtù teologale. Per vivere il precetto pasquale – ha concluso – è bene tenere insieme la speranza umana e quella teologale”.

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