Sono circa settemila gli ambrosiani attesi a Roma per il Giubileo degli adolescenti, in programma dal 25 al 27 aprile. Provenienti da tutta la diocesi di Milano e divisi in oltre cento gruppi, i ragazzi vivranno un pellegrinaggio che culminerà domenica 27 aprile con la canonizzazione di Carlo Acutis, l’adolescente milanese scomparso nel 2006 a soli 15 anni. Gli ambrosiani seguiranno il programma del Giubileo degli adolescenti che prevede diversi momenti. In particolare nella giornata di sabato, dalle ore 12 alle 15, i gruppi ambrosiani vivranno un momento dedicato esclusivamente a loro: il passaggio della Porta Santa della basilica di San Pietro, guidati dall’arcivescovo, mons. Mario Delpini. Momento culminante del pellegrinaggio giubilare a Roma sarà la messa di domenica 27 aprile, alle ore 10 in piazza San Pietro, durante la quale Carlo Acutis sarà proclamato santo. Mons. Delpini sarà fra i concelebranti principali, accanto al cardinale Marcello Semeraro, prefetto del dicastero delle Cause dei santi. Sul sagrato sarà presente una delegazione ambrosiana composta da 25 sacerdoti. Mentre un altro centinaio di presbiteri saranno in Piazza ad accompagnare i ragazzi, insieme a decine di religiose e centinaia di educatori ed educatrici degli oratori ambrosiani.
In vista della canonizzazione di Carlo Acutis, considerato da molti il “primo santo della generazione dei millennial”, Avvenire e la diocesi di Milano, con i propri media, propongono alcuni contenuti speciali: un podcast in quattro puntate, dal titolo “Carlo. Sui passi di Acutis” (disponibile da ieri sulle principali piattaforme), approfondimenti pubblicati sulle pagine del quotidiano e sul portale diocesano e un mini-documentario per ripercorrere la vita, la fede e l’eredità spirituale di Carlo attraverso l’ascolto di decine di testimonianze. Inoltre, il mensile diocesano Il Segno sul numero di aprile ha dedicato uno speciale alla figura di Carlo Acutis.
Dopo la canonizzazione, lunedì 5 maggio alle 21, i fedeli della diocesi sono invitati nel duomo di Milano per una messa di ringraziamento, presieduta dall’arcivescovo.