“La lettura dei messaggi pubblicati oggi sul quotidiano Domani sconcertano. Tali rivelazioni confermano quanto da me denunciato sin dall’inizio e che, in gran parte, il processo ha già dimostrato. Solo scelte discutibili adottate dal Tribunale, su sollecitazione dell’Ufficio del Promotore di Giustizia, hanno consentito a queste conversazioni di rimanere segrete”. È quanto si legge in un comunicato emesso oggi dal card. Giovanni Angelo Becciu, in merito agli oltre 120 messaggi whatsapp pubblicati dal quotidiano citato, e a suo tempo omessi dal Tribunale vaticano durante il processo sugli investimenti della Segreteria di Stato per il Palazzo di Sloane Avenue a Londra. “Sin dal primo momento – scrive Becciu – ho parlato di una macchinazione ai miei danni: un’indagine costruita a tavolino su falsità, che cinque anni fa ha ingiustamente devastato la mia vita e mi ha esposto a una gogna di proporzioni mondiali. Ora, finalmente, spero che il tempo dell’inganno sia giunto al termine. Come si legge in uno dei messaggi riportati: ‘Se scoprono che eravamo d’accordo è finita’. Una frase che, da sola, è più che eloquente”. “Da questa mattina, molte persone mi stanno contattando, indignate e scandalizzate, dopo aver letto questi ulteriori messaggi”, rivela il cardinale: “rimane un’amarezza profonda nel constatare che individui capaci di tali nefandezze nei confronti di un cardinale – o indifferenti di fronte ad esse – continuino a ricoprire ruoli di prestigio in Vaticano”. “Ho già conferito mandato ai miei avvocati, Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo, di intraprendere ogni azione giudiziaria necessaria per fare piena luce su condotte così sconcertanti, che nulla hanno a che fare con la ricerca della verità”.