Domenica delle Palme: mons. Aloise (Rossano), la croce “non è un punto fermo, ma un passaggio, non è la fine, ma l’inizio di una vita nuova”

“La croce non è un punto fermo, ma un passaggio, non è la fine, ma l’inizio di una vita nuova. È il segno di un amore che non si arrende, che si abbassa per rialzare l’umanità ferita”. Lo ha detto ieri mons. Maurizio Aloise, arcivescovo di Rossano-Cariati, nella Domenica delle Palme. Il rito ha avuto inizio presso la chiesa di San Bernardino, nel centro storico di Rossano, dove si è tenuta la benedizione delle palme. Le letture sono state proclamate nella lingua greca e “testimoniano le profonde radici bizantine della diocesi e l’antico passaggio dal rito greco a quello latino”, scrive la diocesi in un comunicato. Dopo la benedizione la processione per le vie del centro storico fino alla cattedrale dove si è celebrata la messa solenne. Durante l’omelia, mons. Aloise ha invitato i fedeli ad entrare “con cuore aperto” nel mistero della Passione del Signore, sottolineando come i passi di Gesù verso il Calvario siano “passi di speranza”, capaci di “illuminare anche le notti più oscure della vita umana”. Il presule ha invitato a vivere questi giorni santi non come semplici ricorrenze, ma come un cammino di fede che, passando attraverso la croce, conduce alla luce della Risurrezione. “Dio – ha detto – non chiede più sacrifici a me, sacrifica sé stesso per me. Accanto alla croce tutto cambia: non perché la fatica sparisca, ma perché non siamo soli. Gesù cammina con noi”.

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