Libano: Amnesty, “attacchi israeliani contro strutture mediche, ambulanze e personale sanitario siano indagati come crimini di guerra”

Amnesty international ha sollecitato un’indagine internazionale sui ripetuti attacchi israeliani contro strutture mediche, ambulanze e personale sanitario durante la guerra in Libano del 2024, definendo questi attacchi come “gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e probabilmente crimini di guerra”. Secondo l’organizzazione, il governo del Libano dovrebbe garantire alla Corte penale internazionale la giurisdizione per indagare su tali crimini e garantire che le vittime abbiano accesso alla giustizia, chiedendo anche a Israele di fornire riparazioni per le violazioni subite. Amnesty ha condotto ricerche su quattro attacchi israeliani avvenuti tra il 3 e il 9 ottobre 2024, a Beirut e nel sud del Libano, che hanno causato la morte di 19 operatori sanitari, il ferimento di altri 11 e danni a due strutture mediche e a diverse ambulanze. Nonostante le accuse israeliane secondo cui Hezbollah avrebbe utilizzato strutture mediche per scopi militari, Amnesty non ha trovato prove che giustifichino gli attacchi contro questi obiettivi.
“Quando un sistema sanitario viene attaccato, la sofferenza ricade direttamente sui civili. Gli ospedali e il personale sanitario sono protetti dal diritto internazionale umanitario e possono essere colpiti solo in circostanze eccezionali e con le dovute precauzioni”, ha dichiarato Erika Guevara Rosas, direttrice di Amnesty per le ricerche e le campagne. Secondo l’organizzazione, anche se un ospedale perde il suo status di luogo protetto per presunti scopi militari, qualsiasi attacco deve rispettare i principi di proporzionalità e necessità, senza causare danni eccessivi alla popolazione civile. Amnesty ha intervistato operatori sanitari, testimoni e familiari delle vittime, raccogliendo prove video e fotografiche degli attacchi. Nonostante le indagini, l’esercito israeliano non ha risposto a una lettera inviata dall’organizzazione l’11 novembre 2024. Il sistema sanitario libanese, già gravemente indebolito da crisi economiche e sanitarie precedenti, è stato ulteriormente danneggiato durante il conflitto. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha confermato che, al 21 novembre 2024, quasi la metà degli attacchi contro il sistema sanitario libanese ha causato la morte di operatori sanitari o pazienti. Amnesty chiede che i responsabili siano chiamati a rispondere e che le vittime ricevano giustizia e risarcimenti per i danni subiti.
Nel contesto della guerra, il Libano ha subito gravi danni anche alle infrastrutture sanitarie, con 67 ospedali, 56 centri di assistenza primaria e 238 team di soccorso d’emergenza colpiti. Il cessate il fuoco tra Israele e Libano, annunciato alla fine di novembre 2024, non ha fermato le violazioni, con attacchi israeliani che hanno continuato a causare danni anche dopo l’accordo. Amnesty conclude con un appello per la responsabilità internazionale, sostenendo che “gli attacchi contro le strutture mediche e il personale sanitario non devono rimanere impuniti”, la giustizia “per le vittime sia una priorità assoluta”.

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