Incidenti sul lavoro: mons. Renna (Catania), “non sono fatalità, ispettorato e imprese siano più esigenti”

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“Solo il 25 marzo ci sono stati in Italia tre gravi lutti per morti bianche. A volte questi eventi si concentrano e richiamano davvero l’attenzione anche se possiamo dire che costantemente durante tutto l’anno abbiamo questo tristissimo fenomeno. Io sottolineo che non deve essere considerata una fatalità, quasi una percentuale che si può tollerare nell’ambito del mondo del lavoro. Assolutamente no”. Lo ha detto mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania e presidente della commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, ospite de ‘L’Intervista’ su Rei Tv. “Abbiamo due mezzi grandi di prevenzione – ha osservato il presule -, quello dell’ispettorato del lavoro che è chiamato a verificare costantemente, a sanzionare. E le sanzioni devono portare però a una maggiore responsabilizzazione. Il secondo è quello della formazione dei lavoratori che tante volte rimangono all’oscuro di determinati pericoli a cui possono andare incontro”.
L’arcivescovo ha quindi ribadito che “il ritornello del ‘basta alle morti bianche’ non trovi molto ascolto, però è qualcosa che davvero addolora tutta la nostra società civile perché viene colpito il lavoratore, viene colpita la famiglia, a volte viene colpito il lavoratore che vive delle professioni più logoranti, più esposte”. “Tante volte vengono colpite le famiglie monoreddito. È qualcosa sulla quale un’inversione di tendenza è possibile perché gli strumenti in Italia ci sono. Devono essere più esigenti sia gli ispettori sia le imprese nel mettere in atto tutto ciò che si può fare”.

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