
“Con questa preghiera siamo entrati nella celebrazione della Santa Messa che oggi celebriamo nella città dove Salvo D’Acquisto è nato e ha trascorso la prima giovinezza”. Lo ha detto il card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, nell’omelia pronunciata oggi nella basilica di Santa Chiara a Napoli, durante la messa per la proclamazione a venerabile del Servo di Dio Salvo D’Acquisto: “La prima dico, ossia quella vissuta nella famiglia dove ha imparato come si affrontano gli impegni della vita. C’è poi la sua seconda giovinezza, quella dai diciannove anni al termine della sua breve esistenza, vissuta nel servizio della Patria e dell’umana comunità”. E ha aggiunto: “In questi primi doni è maturato il suo dono più grande, che è quello della propria vita”. Riferendosi al sacrificio del carabiniere, il cardinale ha affermato: “La sua morte non fu la fine, ma la primavera della sua vita”. Quindi il cardinale ha concluso: “La stessa Parola, più forte delle tre raffiche di mitra che lo uccisero, sicuramente Salvo D’Acquisto la udì. La Chiesa ne è certa e per questo dichiara che egli è morto come Gesù, donando la propria vita, e che per questo è in paradiso”.